Rigurgito grillino. Coni, Aci, Inps, Inail e via dicendo: arriva il tetto agli stipendi dei manager pubblici

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L'HuffPost INTERNO

Sono passati i tempi in cui la politica contava di far saltare i tetti agli stipendi dei manager pubblici. La nuova vulgata in tempi di contenimento della spesa pubblica per rientrare dentro i parametri di bilancio europei è stringere la cinghia. E quale bersaglio meglio dei manager pubblici? Ci aveva già pensato Mario Monti. Una prima compressione degli emolumenti era arrivata all… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

Da giorni, settimane in realtà, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parla della Manovra 2025 sottolineando che saranno necessari dei sacrifici da parte di alcuni attori, prime tra tutte le banche. (QuiFinanza)

Mentre Forza Italia punta sul taglio dell’aliquota per i ceti medi. Risorse prioritariamente destinate all’ulteriore taglio dell’Irpef, ma che, nel caso di un bottino particolarmente ricco, potrebbero anche essere destinate ad altro. (Il Sole 24 ORE)

Eppure neanche un mese fa, il ministro della Pa Zangrillo ipotizzava di alzare o addirittura eliminare il limite alla retribuzione introdotto nel 2011. (Fanpage.it)

Il freno alla spesa pubblica inserito dalla manovra per rispettare i parametri comunitari rispolvera i grandi classici. E torna a introdurre un freno al turn over nelle Pa, misura che era stata abbandonata in nome del «rafforzamento amministrativo» indispensabile al Pnrr e non solo. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha le idee chiare: in molti, non solo i manager delle imprese private che rischiano penalizzazioni sulle stock options, dovranno rinunciare a incassare quanto non in linea con i guadagni delle massime cariche dello Stato. (Secolo d'Italia)

Un caso singolare è quello dell’Automobile Club d’Italia: il presidente Angelo Sticchi Damiani, fresco di riconferma, è finito a processo con l’accusa di falso per i compensi record. (la Repubblica)