Criminalità organizzata a Bologna, Enzo Ciconte: “Radicarsi nei locali del centro è la regola. Sorprende l’uso spregiudicato della violenza”

«I locali del centro storico in mano alle cosche? Non mi meraviglierei, le mafie vanno sempre dove girano i soldi. Semmai di questa inchiesta stupisce l’uso spregiudicato della violenza del principale indagato. Di solito il malaffare agisce nell’ombra». Per Enzo Ciconte, docente di Storia delle mafie all’Università di Pavia e massimo esperto del radicamento del malaffare in Emilia-Romagna, il fa… (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Lo fa, in quella che descrive «una giornata orribile», assieme al suo legale Cristian Malaguti per gridare la propria innocenza rispetto ai reati di usura pluriaggravata e tentata estorsione … (La Repubblica)

Di questo e non solo avrebbe dovuto cominciare a rispondere ma alle domande del giudice si è avvalso della facoltà di non farlo. Silenzio. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Truppa, è rimasto in silenzio Omar Mohamed, l’imprenditore di 39 anne di origine calabrese ma da anni a Bologna per il quale dall’altro è stata disposta la custodia cautelare in carcere. (Corriere della Sera)

Attiva la lettura vocale PER ISCRIVERSI AL CANALE WHATSAPP DI BOLOGNATODAY Tra i sedici indagati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Bologna sul riciclaggio di denaro proveniente da... (Virgilio)

Chi è Omar Mohammed, accusato di riciclare i soldi del racket nei suoi locali in centro: Lamborghini, rolex e usura

La maxi inchiesta della Guardia di finanza di Bologna, coordinata dalla Dda con il pm Flavio Lazzarini, ha portato a due arresti – quello di Omar Mohamed, imprenditore calabrese di 39 anni da tempo residente sotto le Torri e del suo principale “finanziatore”, il cinquantenne Massimo Nicotera, ritenuto vicino al clan camorristico ‘Veneruso Rea’ – e a indagare 16 persone, accusate a vario titolo di un’infinità di reati, dal riciclaggio all’usura. (il Resto del Carlino)

Un giro costante di soldi, tantissimi soldi, tra prestiti e restituzioni con tassi di interesse stellari da tenere il più possibile nascosti: vietato arrivare al punto da associare a una persona l’etichetta di «usuraio». (Corriere della Sera)

Un giovane imprenditore in Lamborghini che, un pezzetto alla volta e con l’aiuto di una schiera di collaboratori fidati, ampliava la sua sfera di influenza in città. Minacciando e intimidendo, arrivando alla violenza fisica se necessario, è riuscito ad acquistare locali e quote societarie, sino a trasformare tre noti ristoranti del centro storico e … (La Repubblica)