Rientra, per ora, l'incubo del default

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
RSI Radiotelevisione svizzera ESTERI

"I democratici non hanno il monopolio delle buone idee. Sono pronto a lavorare con tutti, ma evitiamo di governare tra una crisi e l'altra: gli eletti riguadagnino la fiducia degli elettori". Si è espresso così Barack Obama poco dopo l’intesa che ha evitato il default. Il capo della Casa Bianca ha firmato le misure varate da Senato e Camera, annunciando per giovedì un discorso alla nazione. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Ne parlano anche altre testate

I dem sembrano intenzionati a non sostenere il disegno di legge provvisorio redatto dai repubblicani per finanziare il governo. Il segretario al Tesoro Scott Bessent: "Un blocco non sarebbe positivo per l'economia" ascolta articolo (Sky Tg24 )

Finora la polemica aveva riguardato la debolezza della risposta a Trump, e l’opportunità di seguire la strategia di lasciarlo fare e sbagliare, per poi batterlo alle elezioni midterm del prossimo anno. (la Repubblica)

Stando alla Casa Bianca, “Barack Obam crede che l'intesa bipartisan raggiunta in Senato possa servire a riaprire il governo e ad eliminare la minaccia del default per le famiglie e le imprese americane e per il mondo intero”. (RSI Radiotelevisione svizzera)

In Senato i repubblicani hanno bisogno di almeno otto voti democratici per approvare la misura, ma al momento i liberal continuano a fare muro e non sembrano intenzionati ad aiutare i conservatori. Negli Stati Uniti aumentano i rischi di uno shutdown del governo federale. (Il Sole 24 ORE)

Da questa parte dell’oceano, dove manifestiamo a favore dell’entità più pachidermica e inefficace della storia delle istituzioni (leggi Unione Europea), continuiamo a perdere di vista il senso prettamente americano dell’operato di Trump. (Liberoquotidiano.it)

La copertura sulla stampa Usa del possibile shutdown del governo federale si ripresenta a intervalli puntuali e inevitabili come le influenze stagionali. Stavolta, però, assume una rilevanza che non aveva da tempo, specialmente nel momento in cui – dopo due mesi di amministrazione Trump – l’attenzione torna sul Parlamento esautorato dalle politiche del governo. (il manifesto)