Tecnopanico: l'uso dei cellulari e dei nuovi media, e i timori che li accompagnano

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RaiNews SALUTE

Gli effetti di social media sui teenager, l'abuso degli smartphone, l'inquinamento dell'informazione, paure per il digitale che sono sempre più oggetto di studi e poi veicolate dai media. Tutti d'accordo sui danni, o quasi. Un agile saggio infatti appena pubblicato dal Mulino cerca di smontare questi timori. L'autore è Alberto Acerbi, sociologo dell'Università di Trento approdato in Italia, dopo anni di insegnamento a Londra, grazie alla legge sul rientro dei cervelli. (RaiNews)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il celebre adattamento per la radio di Orson Welles della Guerra dei mondi di H.G. Wells, messo in onda dalla CBS il 30 ottobre 1938, continua ad essere portato a esempio di come un falso programma di giornalismo radiofonico abbia potuto, facendosi passare per vero, generare il panico tra la popolazione e, più in generale, per denunciare le potenzialità manipolatorie dei media sull’opinione pubblica. (Carmilla on line)

Infatti, un numero crescente di giovani afferma che i social media siano nocivi e occupino troppo del loro tempo. Il tutto avviene proprio mentre legislatori e regolatori richiedono alle piattaforme social di fare di più per tutelare la salute mentale dei loro utenti più giovani. (HDblog.it)

E tutti – giovani, genitori, insegnanti, studiosi, politici - si domandano ansiosi quali siano gli effetti che questi moderni strumenti possono avere sulle loro vite. Gli smartphone stanno cambiando la vita dei giovani su tutta la faccia della Terra. (Domani)

Allo stesso tempo, però, una vita sempre più connessa non è esente da rischi, soprattutto per i soggetti più sensibili come gli adolescenti. Come intercettare, allora, i sintomi di un malessere legato a una presenza online sempre più dominante? E a chi rivolgersi? In questa puntata, Mary Cacciola lo chiede alla dottoressa Letizia La Vista. (La Sentinella)

C’è un’Italia silenziosa, fatta di smartphone nelle mani dei bambini, di ore trascorse davanti a uno schermo, di adolescenti che costruiscono la propria identità – e spesso la mettono in discussione – attraverso un profilo social. (Il Sole 24 ORE)

Matteo Lancini discute a Che tempo che fa sul malessere adolescenziale e quanto sia davvero imputabile ai social media: “La pervasività di una società online non l'hanno creata i ragazzini. (fem - attualità, nuove culture e tendenze)