Shoshana, la recensione: un thriller politico che riflette il conflitto israelo-palestinese

Shoshana, la recensione: un thriller politico che riflette il conflitto israelo-palestinese

Shoshana di Michael Winterbottom si basa su un fatto reale per raccontare le storia del conflitto israelo-palestinese. Un lavoro dinamico che funziona per allegorie ed è in grado di far riflettere sul presente. Al cinema. È interessante come il thriller risulti essere spesso uno dei migliori "generi collanti" per riuscire a parlare dei grandi eventi storici. Un tono che ha infatti la capacità di raccontare storie attraversando formati differenti (immagini d'archivio e fiction), legarsi ad altre sfumature come la love story o il coming of age e raccontare vicende in grado di farsi metafora di logiche e tematiche ben più rilevanti rispetto agli eventi narrati. (Movieplayer)

Se ne è parlato anche su altri media

Qui sopra vi proponiamo una clip in anteprima e in esclusiva che spiega bene il nocciolo centrale del film. Ovvero la completa incapacità di comprendere l'altro. (AMICA - La rivista moda donna)

A scompaginare i piani, però, irrompe l’amore (e l’Inghilterra): la ragazza incontra l’agente Tommas Wilkin (Doughlas Booth), vice-sovrintendente della squadra anti-terrorismo britannica. . (cinematografo.it)

Attraverso la relazione tra Thomas Wilkin (Douglas Booth) e Shoshana Borochov (Irina Starshenbaum), il film racconta come la violenza e l’estremismo riescano a creare una separazione tra gli individui, costringendoli a scegliere da che parte schierarsi. (Visionario)

Cinema Il Cittadino di Lodi

“Shoshana”, questo il titolo del thriller storico ispirato a fatti realmente accaduti nella Palestina degli anni 30′ che è stato girato quasi completamente tra il romanico pugliese e il barocco leccese. (TeleRama News)

L’ennesimo tassello della cinematografia del regista inglese è un thriller politico che ragiona sulla coesistenza tra amore e odio. Artificioso e inconsistente. (Sentieri Selvaggi)

Seguiamo gli agenti britannici Thomas Wilkin e Geoffrey Morton che, tra gli anni '30 e '40, poco prima della costituzione dello Stato di Israele, si trovano a Tel Aviv dove sono stati chiamati per indagare e rintracciare Avraham Stern, scrittore e attivista israeliano in lotta per la libertà sionista che ha come scopo quello di cacciare le autorità britanniche. (Il Cittadino)