La democrazia della sconfitta
Ogni tanto perdere fa bene. È il senso della risposta di Giorgia Meloni a chi le chiede un commento sulle elezioni in Umbria e Emilia Romagna. La premier è lontana, si trova a Rio de Janeiro per il G20. Là per due giorni si parla delle sorti del mondo e la voglia di analizzare voti e percentuali non è tanta. Quella frase però non è buttata lì a caso. È un sentimento che le appartiene. Non c'è piacere nella sconfitta, ma ti insegna qualcosa che non è mai così scontato: a rialzarti. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Ci sono certezze: la conferma dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla e un tecnico per la sanità (la modenese Chiara Gibertoni, dg del Sant’Orsola, è un nome accreditato). (Corriere della Sera)
All’interno gli anziani giocano a carte, nel cortile alle 15.01 si presentano alcuni membri dello staff del neopresidente Michele De Pascale: gli exit poll non lasciano spazio alla suspence, la vittoria è larghissima, tra il 53 il 57%, la candidata civica delle destre Elena Ugolini è intorno al 40%. (il manifesto)
Il neoeletto presidente della Regione, romagnolo doc, ha forti legami anche con nostro territorio, nel quale ha frequentato le scuole superiori, preso parte alle prime manifestazioni, iniziato a discutere di politica e conosciuto persone con le quali sta ancora condividendo parti importanti della vita. (il Resto del Carlino)
Ieri, come previsto, Michele De Pascale ha stravinto con un distacco notevole dalla candidata Ugolini. Posso dire una vittoria a mani basse? Vero, De Pascale è stato e sarà (penso) un buon governatore motivo per cui lo vedrei più alla guida del partito che come amministratore locale visto l’appeal – io credo – inesistente che “Elly armocromia Schlein” sta dando al partito. (Il Fatto Quotidiano)
“Sognavo fin da piccolo di fare il presidente dell’Emilia-Romagna – dice emozionato -. Alle 17 arriva Michele de Pascale, accompagnato dalla segretaria Elly Schlein e dall’ex governatore e presidente del Pd, Stefano Bonaccini e, a scrutinio in corso, abbandona ogni cautela. (Il Fatto Quotidiano)
Quando perde si scopre istituzionale. «Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai due presidenti. (il manifesto)