Un passo dopo l’altro verso la guerra totale

La guerra globale si sta avvicinando, a piccoli passi, quasi con perfida cautela, un po’ come la luce, all’alba, aumenta quasi palpando la sua preda, il mondo. Stiamo immobili come ipnotizzati, perché il pericolo esercita sempre un singolare potere ipnotico sulle vittime. Oppure chiediamo aiuto a una sorda volontà di rimuovere la paura, di viverci dentro senza pensarci, di vivere come se fosse un… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Ho vissuto negli anni ’80; la mia maestra e la mia mamma mi raccontavano la guerra fredda, come un equilibrio pericoloso e il rischio di una guerra globale termonucleare era descritto anche nei film per ragazzi: Wargames, diretto da John Badham, nel 1983, dimostrava che, in certi “giochi”, l’unica possibilità per vincere è non giocare. (L'HuffPost)

Come si può non essere d'accordo oggi che cade l'anniversario del pogrom del 7 ottobre con l'intervento militare condotto da Israele per liberare il popolo Palestinese dal giogo di Hamas? O, ancora, come non si possono non condividere le ragioni dietro l'operazione avviata in Libano che sicuramente cura gli interessi del governo di Gerusalemme ma nel contempo può creare le condizioni per allentare la morsa nella quale Hezbollah ha stretto il Paese? Ed, infine, come non si può non guardare con attenzione il tentativo di arginare l'aggressività della teocrazia autoritaria degli ayatollah, premessa imprescindibile per esplorare ogni ipotesi di pace duratura in medio-oriente e per favorire chi si batte a Teheran per avere un Iran democratico? La Storia ci insegna che le dittature spesso crollano dopo dei rovesci militari, basta ricordare la caduta del muro di Berlino sei mesi dopo la sconfitta dell'Unione sovietica in Afghanistan. (il Giornale)

L’ultima, in ordine di cronaca, riguarda l’escalation delle tensioni tra Israele e Iran nel Libano. (Ability Channel)

I rodigini: “Guerra vicina, stiamo attenti”

Davvero il secolo breve è già finito? Non è che ci stiamo portando dietro qualcosa del '900? L'Europa è di nuovo al bivio? Che futuro ci aspetta con la guerra alle porte? (il Giornale)

E l’aspetto più allarmante è che a fronte della crescita esponenziale di morti, profughi, razzi e massacri, e con la prospettiva del peggio, fermamente perseguito per buone o cattivissime intenzioni, nessuno sembra in grado di farci niente. (Corriere della Sera)

I venti di guerra, a discapito della parola, sono vere e proprie bufere che, ormai da tre anni a questa parte - ricordando l’inizio del conflitto russo-ucraino, fino a quello del medio oriente attuale - hanno investito l’opinione mediatica, diplomatica e politica di tutto il mondo. (La Voce di Rovigo)