Arnold c’è: Schwarzenegger fa il suo endorsement per Kamala Harris
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Da sempre repubblicano ora su X mostra il suo disprezzo per Trump. Con lui «saranno altri quattro anni di str.. senza risultati» Arnold Schwarzenegger esce allo scoperto e sostiene Kamala Harris alla corsa per la Casa Bianca. La star ed ex governatore della California spiega il suo perché in un lungo post su X. «Voglio essere onesto con voi: non mi piace nessuno dei due partiti in questo momento. I miei repubblicani hanno dimenticato la bellezza del libero mercato, hanno aumentato i deficit e hanno respinto i risultati delle elezioni. (Open)
Se ne è parlato anche su altri media
In un post ha detto che appoggerà i democratici Harris e Walz perché “sarò sempre un americano prima di essere un repubblicano” Foto dall'archivio (LAPRESSE)
Promessa di voto a Kamala Harris Arnold Schwarzenegger contro Donald Trump (Virgilio Notizie)
Arnold Schwarzenegger è l’ultima celebrità a esprimere il suo appoggio per la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. A pochi giorni dalle Elezioni, che si terranno martedì prossimo, l’ex “Governator” ha scelto di sbilanciarsi sui social media parlando direttamente alle decine di milioni di suoi follower e spiegando perché voterà Khamala Harris e non Donald Trump. (BadTaste)
L'ex Terminator spiega: «Voglio essere onesto con voi: non mi piace nessuno dei due partiti in questo momento. I Democratici non sono migliori nell'affrontare i deficit e mi preoccupo che le loro politiche locali danneggino le nostre città con un aumento della criminalità. (Corriere del Ticino)
Giorni fa, intervistata dalla rete trumpiana Fox News, Kamala Harris si era sentita chiedere dal giornalista Bret Baier: ma se Trump è malefico come lo descrive, le decine di milioni di americani che lo votano cosa sono, stupidi? Era un tentativo, neanche mascherato, di spingere la candidata democratica a ripetere l’errore di Hillary Clinton che durante la campagna elettorale 2016 definì i sostenitori di Trump deplorables (deplorevoli, miserabili): un’accusa divenuta boomerang abilmente usato dai repubblicani. (Corriere della Sera)
"Sarò sempre americano prima di essere repubblicano", la spiegazione (TGLA7)