Meloni “Una guerra su larga scala in Libano non conviene a nessuno”

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TuttOggi INTERNO

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Sul Libano credo che la grande sfida sia arrivare a un cessate il fuoco, la de-escalation. Israele ha il diritto a difendersi, ma una guerra su larga scala in Libano non conviene a nessuno. Ci sono delle interlocuzioni che si stanno muovendo partendo dalla necessità di fare tutti qualche passo indietro. Mi preoccupa la situazione, ci siamo occupati della sicurezza dei nostri soldati e qui alle Nazioni unite stiamo chiedendo di concentrarsi sulla sicurezza di questi soldati”. (TuttOggi)

Ne parlano anche altri giornali

"La riforma ha un senso se viene fatta per tutti e non solo per alcuni. Sono le parole di Giorgia Meloni nel suo intervento al vertice dedicato al futuro delle Nazioni Unite. (Famiglia Cristiana)

Startup, data center, collaborazioni con università italiane: c’è un interesse a 360 gradi, secondo fonti italiane, dai ceo di Alphabet, Motorola e OpenAI per il nostro tessuto produttivo e formativo. È quanto sarebbe emerso durante gli incontri che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto ieri a New York con le figure apicali di alcuni dei principali player tecnologici statunitensi. (CorCom)

E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. (Civonline)

Migranti: Meloni, 'mio appello a Onu non è caduto nel vuoto, ma deve fare di più'

Mi preoccupa la situazione, ci siamo occupati della sicurezza dei nostri soldati e qui alle Nazioni unite stiamo chiedendo di concentrarsi sulla sicurezza di questi soldati”. Israele ha il diritto a difendersi, ma una guerra su larga scala in Libano non conviene a nessuno. (OglioPoNews)

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prende posizione rispetto alla riforma del Consiglio di sicurezza dell'ONU, sollecitando la comunità internazionale a fare quadrato contro la crisi e l'incertezza che sta caratterizzando questa fase storica. (Teleborsa)

"Il nostro obiettivo, di fronte di decine di migliaia di persone che affrontano viaggi disperati per entrare illegalmente in Europa, è garantire prima di tutto il loro diritto a non dover emigrare, a non dover recidere le proprie radici semplicemente perché non hanno altra scelta. (Civonline)