Truppe europee in Ucraina, Le Monde: «Francia e Gran Bretagna tornano a discuterne, l'idea dopo l'elezione di Trump». Cremlino: «Teste calde»
Torna d'attualità il tema dell'invio di truppe occidentali e società di difesa private su suolo ucraino, alla luce della nuova fase di escalation della guerra e del possibile cambio di strategia degli Stati Uniti con l'elezione del presidente Donald Trump. Secondo il quotidiano francese Le Monde, che cita «fonti concordanti», l'idea sarebbe già sul tavolo di alcuni governi europei. Le nuove discussioni sarebbero riprese «nella prospettiva di un eventuale disimpegno americano nel sostegno a Kiev dopo l'insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio 2025». (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
Secondo il quotidiano francese Le Monde, negli ultimi giorni sono riprese in Europa, soprattutto tra Francia e Regno Unito, le discussioni per l’invio di soldati in Ucraina. L’eventualità è stata evocata per la prima volta da Emmanuel Macron nel febbraio scorso in un vertice europeo a Parigi, e in quell’occasione l’idea venne accolta con grande freddezza in particolare dalla Germania. (Corriere della Sera)
Raggiunti i mille giorni di guerra in Ucraina, il presidente francese torna a parlare di invio di soldati occidentali a sostegno delle truppe di Volodymyr Zelensky. Emmanuel Macron non molla. (Nicola Porro)
Donald Trump tra meno di 2 mesi si insedierà come nuovo presidente degli Stati Uniti: la posizione di Washington in relazione alla guerra potrebbe cambiare e il sostegno americano a Kiev non è scontato. (CremonaOggi)
Stando a quanto riporta il quotidiano francese Le Monde, che cita "fonti concordanti", sono discussioni per la gran parte classificate, rilanciate alla luce di un potenziale ritiro del sostegno americano a Kiev una volta che Donald Trump entrerà in carica il 20 gennaio 2025 e dell'avanzamento delle truppe russe affiancate ora da soldati nordcoreani e yemeniti. (Today.it)
Messaggio durissimo del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev che ha esortato l'Europa a fermare il sostegno all'Ucraina o affrontare i danni potenzialmente devastanti dell'ultimo missile a raggio intermedio di cui si è dotata Mosca, l'Oreshnik. (la Repubblica)
La domanda che affligge l’Europa da ormai più di un anno è soprattutto una: come deve reagire Bruxelles alla rielezione di Donald Trump e a un suo eventuale disimpegno in Ucraina? Rimanere in stallo, fare un passo indietro o addirittura rilanciare sono le tre opzioni di un’Unione che rischia di rimanere sola a sostenere un esercito, quello di Kiev, sempre più in difficoltà di fronte alla superiorità numerica e tecnologica degli uomini della Federazione che continuano ad avanzare nel Donetsk e preparano la riconquista totale del Kursk. (Il Fatto Quotidiano)