Moda e vino pesano in negativo sul bilancio Lvmh. Ecco cosa ci dice il crollo in borsa del colosso del lusso

Moda e vino vanno in rosso. Lo certifica l’atteso bilancio semestrale di Louis Vuitton Moët Hennessy (Lvmh), il colosso del lusso che fa capo alla famiglia francese Arnault. Il fatturato complessivo del gruppo registra un calo del -1%, fermandosi a quota 41,6 miliardi di euro, e un utile netto di 7,3 miliardi (-14%). Sui conti pesa soprattutto il nutrito comparto vini e champagne che vede un calo dei guadagni a doppia cifra: -12%. (Gambero Rosso)

La notizia riportata su altre testate

Nonostante il mercato del celeste Impero sia tra i più redditizi al mondo – secondo uno studio di Bain & Company si prevede che entro il 2030 il consumo del lusso cinese raggiungerà il 35-40% del totale globale – alcune aziende occidentali non riescono né a costruire e né a mantenere basi di consumo nel paese quando, parallelamente, molti concorrenti autoctoni stanno fiorendo. (Pambianconews)

La crescita è continuata nel periodo (crescita organica del 2%) nonostante un contesto geopolitico ed economico rimasto incerto. LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton ha registrato un fatturato di 41,7 miliardi di euro nella prima metà del 2024. (Beautybiz)

E invece sì. Lo dimostrano i conti dei due grandi gruppi francesi, Lvmh e Kering. (L'HuffPost)

Lvmh stabili i ricavi a livello organico (+2%), ma utile in calo (-14%). I migliori sono profumi e cosmetici, i peggiori vini e liquori

Il rating tiene tra buy o neutral  Il prezzo obiettivo è rivisto al ribasso per Citibank (-21%), Ubs (-5%) ed Equita (-6%). (Milano Finanza)

Lvmh ama la Cina ma la Cina ama (ancora) Lvmh? I clienti cinesi sono diventati tiepidi nei confronti del lusso e anche un colosso come Lvmh non è immune al cambio di tendenza. Momentanea o duratura? Fatti, numeri e commenti (Start Magazine)

Il gruppo, che è ancora sponsor principale delle Olimpiadi che si aprono venerdì a Parigi, conferma così la fase di normalizzazione iniziata nel 2023, mentre l’utile netto mostra un calo del 14% a 7,3 miliardi. (FIRSTonline)