Puff Daddy fuori su cauzione per 50 milioni di dollari

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Gli avvocati di Puff Daddy, Alexandra Shapiro e Anthony Ricco, hanno affrontato con determinazione la prima udienza in tribunale, tenutasi ieri, presso la corte federale di Manhattan. Il magnate dell'hip hop, portato dalla prigione di Brooklyn, si è dichiarato non colpevole delle accuse di associazione a delinquere e traffico sessuale, risalenti al 2008. La difesa ha richiesto un'udienza probatoria per indagare su presunte fughe di notizie pre-processuali, sostenendo che il governo degli Stati Uniti abbia diffuso prove, come il video delle violenze contro Cassie Ventura, per influenzare l'opinione pubblica.

Dopo il secondo rifiuto dell'inserimento di una cauzione, i legali di Diddy hanno presentato una mozione, accusando il governo di alterare l'opinione pubblica nei confronti del loro assistito. La rivelazione delle foto, avvenuta circa un anno fa, ha scatenato un'ondata di shock e indignazione. Douglas Wigdor, l'avvocato che ha presentato la denuncia, ha dichiarato di aver sempre valutato la credibilità delle persone coinvolte, e di aver trovato estremamente credibile la testimonianza di Cassie Ventura.

Il team legale di Diddy sostiene che la pubblicità pregiudizievole possa contaminare la giuria, compromettendo così il diritto a un processo equo. La difesa ha inoltre sottolineato che il governo avrebbe utilizzato video e immagini per mettere l'opinione pubblica contro il loro cliente, creando un clima di ostilità e pregiudizio. La prossima udienza è prevista per la primavera, e gli avvocati di Puff Daddy continueranno a lottare per dimostrare l'innocenza del loro assistito, cercando di smontare le accuse mosse contro di lui.

In questo contesto, la figura di Douglas Wigdor emerge come un protagonista chiave, avendo dato il via allo scandalo che ha travolto Puff Daddy. L'avvocato, noto per il suo coinvolgimento nel movimento #MeToo, ha dichiarato di aver sempre cercato di valutare la credibilità delle persone coinvolte nei casi che ha seguito.