Malattia Congo, Bassetti: «Il virus potrebbe essere una febbre emorragica. Colpiti soprattutto i giovani»
Il virus che è stato isolato in Congo potrebbe essere una febbre emorragica. Lo sostiene il virologo Bassetti. «Dalla sintomatologia potrebbe trattarsi di una febbre emorragica. Sono delle forme virali come per esempio Ebola o la febbre emorragica di Congo-Crimea, cioè fondamentalmente infezioni che già sono note, magari sostenute da un nuovo virus che ci auguriamo venga presto identificato». Così l'infettivologo Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ordinario di Malattie infettive all'Università di Genova e Direttore della scuola di specializzazione in Malattie infettive dell'Università di Genova dal suo profilo su X, chiarisce la sua posizione riguardo a quella che l'Oms definisce una malattia «misteriosa» che ha colpito una provincia del Congo. (ilmessaggero.it)
Su altri media
La popolazione è debole, c’è uno scarso accesso ai servizi sanitari. Lo afferma in un'intervista a 'La Repubblica' Gianni Rezza, infettivologo ed epidemiologo professore al San Raffaele e già all’Istituto superiore di sanità e al ministero alla Salute, commentando la malattia misteriosa di origine sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi nella Repubblica democratica del Congo (Adnkronos)
LA NOSTRA RASSEGNA STAMPA Sestri Levante: depuratore di Ramaia "Gestione opaca". (LevanteNews.it)
La zona di Panzi, dove si è sviluppata la malattia, è estremamente remota e scarsamente popolata. Il tasso di mortalità è intorno all'8%. (Corriere del Ticino)
Quante sono davvero le vittime? È inutile girarci troppo attorno: della misteriosa epidemia che sta colpendo la comunità rurale di Panzi, situata a più di 700 chilometri dalla capitale Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, e ha già provocato decine di vittime (di cui molti bambini) si sa ancora molto poco. (Today.it)
Secondo il ministero della Sanità congolese l'epidemia dura da oltre 40 giorni e i morti accertati in presidi sanitari sono 27 su 382 contagiati. “La malattia si può contenere”. (la Repubblica)
Claudia Balotta, l’infettivologa cremonese che nel 2020 identificò il Coronavirus, spiega nell’intervista il quadro in cui si à sviluppata l’infezione su cui on c’è ancora chiarezza: occorre attendere che i campioni siano trasferiti al laboratorio attrezzato di Kinshasa, lì si capirà se si tratta di una patologia batterica nota, una febbre emorragica o una sindrome influenzale”. (CremonaOggi)