La "sfida" tra Giorgia Meloni e Pedro Sánchez alla conferenza sul clima
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Giorgia Meloni e Pedro Sanchez saranno i principali leader di peso dell'Unione europea (e non solo), ad essere presenti alla conferenza sul clima di Baku. I due potrebbero sfruttare le tante assenze al vertice che si svolge in Azerbaijan per giocare un ruolo di primo piano nella più importante conferenza dedicata ai cambiamenti climatici. La Cop29 sarà l'occasione per loro di rinnovare una "sfida" a distanza tra i poli opposti della politica del vecchio continente. (Today.it)
Ne parlano anche altre testate
L'organizzazione ambientalista pone l'attenzione sulla necessità di interventi radicali per affrontare la crisi climatica e ambientale: limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, eliminare i combustibili fossili e incrementare i finanziamenti per sostenere i Paesi in via di sviluppo sono priorità. (Eco dalle Città)
Baku, 11 nov. - "Ancora una volta, lanciamo un allarme rosso" ha affermato Celeste Saulo, Segretario generale dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm), parlando alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian. (Il Sole 24 ORE)
Il tema al centro del summit è quello dei finanziamenti per il clima. Al summit COP29 di quest’anno non interverranno 48 capi di Stato che avevano, invece, partecipato alla scorsa edizione: anche i leader dei due Paesi che più inquinano con emissioni di CO2 – Cina e Stati Uniti – saranno assenti. (LAPRESSE)
Nel giorno in cui si apre la Cop29 di Baku non sono mancate le proteste degli attivisti, intervenuti per chiedere una giustizia climatica e soprattutto un cessate il fuoco a Gaza. "Smettete di alimentare il genocidio" e "cessate il fuoco ora, fine dell'occupazione". (Il Sole 24 ORE)
Presenti anche le deputate Ilaria Fontana (Movimento 5stelle) ed Eleonora Evi (PD), e il deputato Filiberto Zaratti (Alleanza Verdi e Sinistra). Questa è la richiesta di Clean the Cop! – Fuori le lobby fossili dalle COP sul clima, campagna promossa dal magazine EconomiaCircolare. (EconomiaCircolare.com)
Usa 2024 + 6 – Un impulso alla deportazione degli immigrati ricorrendo all’esercito, la concessione della grazia agli insorti del 6 gennaio 2021 e la cancellazione dei processi in cui lui è imputato: questa è un’agenda del presidente eletto Donald Trump nel primo giorno del suo secondo mandato, quel giorno in cui lui stesso ha detto che si sarebbe comportato da “dittatore”. (Giampiero Gramaglia – Gp News)