Governo tedesco in crisi, cosa succede ora: ipotesi e suggestioni
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La crisi interna alla maggioranza costringe Olaf Scholz a ritardare la partecipazione al vertice europeo a Budapest. Il defenestrato Christian Lindner sarà sostituito dal sottosegretario nel cancellierato Jörg Kukies, consigliere finanziario e suo stretto collaboratore. Dei quattro ministri liberali rimane, ai trasporti, solo Volker Wissing che ha lasciato la FDP per restare come indipendente e guadagna anche il dicastero della Giustizia al posto di Marco Buschmann che ha chiesto al Presidente di essere sollevato dall’incarico, insieme a Bettina Stark-Watzinger che sarà sostituita dall’attuale ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
Tuttavia, a ben guardare, ieri sera Scholz ha tirato fuori le unghie e, prima di cadere, ha annichilito Lindner, il suo avversario liberale. (Corriere della Sera)
Alle difficoltà economiche che la Germania sta registrando negli ultimi mesi, si sono aggiunte quelle politiche. Dopo il licenziamento del liberale Christian Lindner dall’incarico di ministro dell’Economia e la sua sostituzione con Joerg Kukies, è crisi di Governo. (Virgilio Notizie)
Un vero terremoto quello che sta facendo barcollare la Germania in queste ore. “Non è il momento delle tattiche politiche e delle scaramucce, è il momento della responsabilità”, chiede a gran voce il presidente Frank-Walter Steinmeier, parlando alla nazione. (il Giornale)
Una parte del partito è molto insoddisfatta e in questa situazione di emergenza assoluta lui pensa che arrivando a marzo può in qualche modo costruire una campagna elettorale. Sappiamo che ha in qualche modo forzato la mano al suo partito, autocandidandosi anche per un secondo mandato. (RSI.ch Informazione)
Se non verranno indette nuove elezioni entro la fine di marzo, il rischio è che la Germania debba attendere fino a giugno per avere un nuovo governo “pienamente funzionante e dotato di una propria maggioranza”. (Adnkronos)
La mossa ha aperto una crisi di governo a Berlino, che porterà il Paese a celebrare elezioni anticipate la prossima primavera. (Il Fatto Quotidiano)