Perché il governo Scholz si squaglierà

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Perché il governo Scholz si squaglierà Come in ogni matrimonio fallito, ora fra i partner della (ex) coalizione di governo è il tempo delle accuse reciproche. Nel frattempo il titolare, il cancelliere Olaf Scholz, ha già chiesto all’avvocato – nella circostanza il presidente della Repubblica – di sollevare dall’incarico di ministro delle Finanze il leader del partito liberaldemocratico (Fdp) Christian Lindner, assieme al verde Robert Habeck suo vice. (Start Magazine)

Ne parlano anche altri giornali

Un vero terremoto quello che sta facendo barcollare la Germania in queste ore. “La nostra Costituzione ha previsto disposizioni per l’eventualità che si è verificata ora", ha aggiunto Steinmeier, "la fine di una coalizione non è la fine del mondo, è una crisi che dobbiamo lasciarci alle spalle”, ha rassicurato i cittadini tedeschi. (il Giornale)

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha deciso di nominare Joerg Kukies, il suo ex consigliere economico, all’incarico di ministro delle Finanze, al posto del liberale Christian Lindner, sollevato dal suo incarico mercoledì sera dallo stesso Scholz dopo mesi di pesanti scontri interni alla coalizione “semaforo” tedesca (composta da socialisti, verdi e liberali). (Il Fatto Quotidiano)

Le discussioni degli ultimi giorni avevano infatti dimostrato che - sottolinea il giornale tedesco Welt - non esiste un terreno comune per una svolta nella politica economica e finanziaria. Lo ha annunciato il portavoce del governo Steffen Hebestreit. (Corriere della Sera)

Germania, crisi governo ed elezioni anticipate: i precedenti

(Adnkronos) – Se non verranno indette nuove elezioni entro la fine di marzo, il rischio è che la Germania debba attendere fino a giugno per avere un nuovo governo “pienamente funzionante e dotato di una propria maggioranza”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

BERLINO. La coalizione semaforo è al capolinea. (La Stampa)

Il cancelliere Scholz ha annunciato di voler chiedere un voto di fiducia al Bundestag. Da Schroeder a Brandt, ecco i casi passati (LAPRESSE)