Sudan, 200 persone uccise da un raid aereo dell'esercito in un mercato a Kabkabiya nel Darfur del Nord, controllato dalle Rsf - VIDEO

Strage nel giorno di mercato a Kabkabiya dove oltre 200 persone sono state uccise e un altro centinaio sono state ferite da un raid aereo dell'esercito sudanese. La città si trova a circa 180 km da Al Fashir, il capoluogo del Darfur Settentrionale, che è da maggio sotto il controllo delle Forze di Supporto Rapido (Rsf). A riferire la notizia è l'organizzazione Emergency Lawyers, un gruppo di avvocati pro-democrazia. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altri giornali

– L’inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, ha chiesto ad Israele di cessare le incursioni aeree e la presenza militare sul suolo siriano, in quanto violazioni dell’accordo fra i due Paesi del 1974. (Agenzia askanews)

Lo hanno riferito fonti militari a Channel 12. Centinaia di obiettivi strategici siriani sono stati attaccati nell'operazione e le forze di sicurezza continuano ad operare nella zona cuscinetto". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato domenica di aver ordinato alle sue truppe di entrare nella zona cuscinetto demilitarizzata nelle alture del Golan, affermando che l'accordo di disimpegno del 1974 con la Siria era "crollato" dopo che i ribelli avevano preso il controllo del paese. (la Repubblica)

Air strikes israeliani su tutta la Siria

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito i nuovi governanti della Siria di non seguire le orme del precedente regime del presidente Bashar al-Assad e di permettere all'Iran di "ristabilirsi" nel Paese. (il Dolomiti)

L''esercito israeliano ha pubblicato diversi video che mostrano attacchi alla Siria, compreso il porto di Latakia. I filmati includono navi della marina e aerei dell'aviazione che, secondo l'esercito israeliano, hanno preso parte ai raid in Siria. (Il Sole 24 ORE)

Nella giornata di ieri è continuata incessante la campagna di bombardamenti aerei lanciata dalle IDF su tutto il territorio siriano. (Ares Osservatorio Difesa)