Torino, tensione tra polizia e attivisti pro Palestina nella fabbrica Leonardo: «Basta armi a Israele»

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Corriere TV INTERNO

Blitz di un gruppo di attivisti pro Palestina che oggi sono entrati nella sede torinese della Leonardo, in corso Francia, alla periferia di Torino. «Siamo entrati a bloccare la Leonardo Spa per denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese», spiegano, in una nota, gli attivisti che hanno diffuso un video della loro iniziativa. (Corriere TV)

Su altri giornali

Un gruppo di attivisti pro Palestina, firmandosi Intifada studentesca, ha occupato alcuni locali della Leonardo a Collegno (Torino) mentre era in corso – come ha rivelato nel post di condanna del blitz pubblicato su X, il ministro Guido Crosetto – “un’importante riunione anche con personale della Difesa”. (Il Fatto Quotidiano)

Gli squatter che hanno partecipato al blitz sono stati in tutto una trentina. «Leonardo assassini». (ilmessaggero.it)

«Siamo oltre cinquemila — hanno esultato gli organizzatori —, ancora una volta Torino sa da che parte stare». Tra i presenti anche attivisti del Movimento 5 Stelle e dei Giovani Democratici. (Corriere della Sera)

«Il genocidio in Palestina è finanziato anche con le armi prodotte in questo paese - hanno detto al megafono - mentre noi perdiamo il lavoro e gli ospedali non hanno i soldi per curarci». Sono circa 1500 i manifestanti che oggi pomeriggio sono partiti da piazza Statuto in direzione piazza Castello rispondendo all’appello lanciato dal coordinamento cittadino «Torino per Gaza». (La Stampa)

Una delegazione di circa una ventina di attivisti è entrata nei locali della sede di Torino dell’azienda, sventolando bandiere della Palestina per «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza», spiegano. (Milano Finanza)

Gli attivisti si sono mobilitati in un gruppo di una cinquantina di persone e, armati di striscioni con su scritto “Free Lebanon” e “Free Palestine”, hanno sfondato i cancelli della sede, e si sono mossi tra la nebbia rossa e bianca generata dai fumogeni arrivando fino al tetto, dove hanno appeso una bandiera palestinese. (L'INDIPENDENTE)