Acca Larentia, 47 anni dopo tra memoria e polemiche
Acca Larentia, 47 anni dopo tra memoria e polemiche Acca Larentia: 47 anni dopo, tra memoria e polemiche. Da una parte tre giovani vite spezzate durante gli anni di piombo. Dall’altra quella simbologia di memoria fascista esibita al di fuori della legge. Servizio di Alessio Orlandi Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
La notizia riportata su altri media
Il contestatore, che si trovava a passare di li proprio in quel momento, ha tenuto però a ribadire il motivo della sua protesta: "Secondo me è importantissimo che vengano commemorate le vittime della lotta politica armata, ma questa non può diventare Predappio, ovvero un raduno di neofascisti che fanno il saluto romano e che inneggiano al ventennio fascista. (Today.it)
Presidio antifascista nel tardo pomeriggio di martedì 7 gennaio davanti al Laboratorio Politico Alberone in via Appia, a Roma, non distante da via Acca Larentia. (Il Fatto Quotidiano)
Si chiama Marco Cardilli e ha trent'anni: «Scene di questo tipo sono intollerabili per ogni Paese che abbia subito il fascismo, il nazismo» (Open)
Per questo l’allerta delle forze dell’ordine per i due appuntamenti in programma stasera nel centro di Lecce è già abbastanza alta. Da una parte, la fiaccolata per commemorare, a 47 anni di distanza, i tre morti di Acca Larentia; dall’altra, una contromanifestazione per ribadire “no al fascismo”. (quotidianodipuglia.it)
La memoria della strage di Acca Larentia non abbandona il profilo nostalgico che da 47 anni porta i militanti dell'estrema destra romana a sfilare nel quartiere dell'Appio Latino per ricordare che il 7 gennaio del 1978 due appartenenti al Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, furono uccisi nei pressi della sezione storica del movimento sociale mentre Stefano Recchioni, fu ucciso a poche ore di distanza, negli scontri con le forze dell'ordine seguiti a un presidio organizzato dopo l'agguato. (il Dolomiti)
Un migliaio di manifestanti alle 18 hanno risposto all'appello militare e con il saluto romano hanno reso omaggio alle vittime Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni morti negli scontri del 1978. (Repubblica Roma)