von der Leyen verso il bis (ma Meloni non scopre ancora le carte)

Una corsa lunga e piena di ostacoli il cui finale non è ancora scritto ma ormai delineato: Ursula von der Leyen si avvia a guidare per altri cinque anni la Commissione europea, puntando a superare quota 380, migliorando così la performance di cinque anni fa.Un programma, quello studiato dalla ex ministra della difesa tedesca, che strizza l'occhio alle destra di Ecr su alcuni argomenti e ai Verdi su altri. (LA STAMPA Finanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E non perché è una delle settimane di caldo anomalo peggiori dell’anno. ROMA, La transizione verde deve essere «giusta», ma anche «tecnologicamente aperta», ancor meglio «pragmatica». (La Stampa)

Perché è fondamentale che, soprattutto oggi con la prospettiva americana di un’elezione di un Trump trionfante, l’Europa sia unita e che l’Italia ci sia e che non sia marginale in tutto questo". L’avviso arriva da Enrico Letta, un leader politico che ha fatto dell’Europa la sua stella polare da sempre e che oggi, in una delle sue rare interviste, parla soprattutto da presidente dell’Istituto Delors e da rapporter della Commissione sul mercato unico europeo, una missione che ha raccontato nel suo recente saggio "Molto più di un mercato". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Chiedere ieri sera agli eurodeputati FdI se avessero deciso di votare pro o contro significava farsi ridere garbatamente in faccia: «Vorrei saperlo anche io». Ma che sia stata trovata è ancora del tutto incerto. (il manifesto)

Ursula alla prova d’Aula, l’ultimo assist ai Verdi contro i franchi tiratori

Quando manca un giorno alla votazione, la scelta di Fratelli d’Italia di dare via libera a Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue o astenersi è oggetto di tanta congetture su tutti i quotidiani. (Secolo d'Italia)

Giovedì si saprà se Ursula von der Leyen sarà ancora alla guida della Commissione europea. Una bocciatura, seppure sempre possibile nel segreto dell’urna, è esclusa nei palazzi di Bruxelles e Strasburgo. (LAPRESSE)

Negli ultimi colloqui avuti ieri, Ursula von der Leyen ha usato queste parole con i rappresentanti dei gruppi di Ppe, Pse e Renew. Ossia i partiti che formano la sua coalizione. (la Repubblica)