Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia dopo l'intervista del ministro: «Iniziamo a dire bugie». Poi il silenzio social
Subito dopo l'intervista al Tg1 del ministro Gennaro Sangiuliano, la presunta consigliera Maria Rosaria Boccia è tornata su Instagram per fornire la sua versione dei fatti. E, come al solito, non le ha mandate a dire. «Iniziamo a dire bugie», ha scritto l'imprenditrice immediatamente dopo la messa in onda dell'intervista. E poi, parafrasando le parole di Sangiuliano, aggiunge: «Su questo terreno non sono ricattabile». (ilmattino.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Fin dall’inizio del dibattito, Boccia è stata etichettata come influencer ed esperta di moda, grazie alle sue apparizioni a eventi di gala, alla gestione di un negozio di abiti da sposa di famiglia e all’autoproclamazione come presidente dell’associazione Fashion Week Milano Moda, titolo che non è mai stato ufficialmente confermato dalla Camera della Moda. (Il Fatto Vesuviano)
Gli occhiali Ray-Ban Stories, che consentono di fare riprese come uno smartphone, sono stati impiegati da Maria Rosaria Boccia per documentare una sua visita a Montecitorio, come hanno fatto notare recentemente Selvaggia Lucarelli sul Il Fatto Quotidiano e Open. (WIRED Italia)
“Mai un euro del Ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. Con lei avevo una relazione di tipo affettivo. Mai spesi soldi pubblici”.Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, parlando al Tg1 in merito al caso che riguarda Maria Rosaria Boccia. (LAPRESSE)
Ma non sono ricattabile: non ho mai speso soldi pubblici». «Avevamo una relazione che attiene alla sfera affettiva. (Corriere Roma)
La Russia non aveva ancora invaso la capitale e la guerra sembrava solo un brutto ricordo del passato. Da allora, per tre stagioni gli stilisti ucraini sono stati costretti a presentare le loro collezioni all’estero, ospitati dalle camere della moda di Londra, Parigi, Copenaghen o Berlino. (Il Giornale d'Italia)
Lo ha detto a Giorgia Meloni, durante le due ore di colloquio avuto ieri a Palazzo Chigi. Un po’ per le leggerezze delle persone coinvolte, un po’ per le solite esagerazioni di certa stampa. (Nicola Porro)