Hammamet, 5 curiosità sul film su Craxi con Pierfrancesco Favino - Pagina 2 di 2

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Il carro armato Il carro armato in disuso, che viene mostrato nel film e che vediamo nella foto con Luca Filippi e Pierfrancesco Favino, è in realtà un vero cimelio situato nel deserto vicino ad Hammamet. Si tratta di un vecchio carro Patton, presumibilmente appartenuto all’esercito tunisino (e quindi non ha partecipato alla seconda guerra mondiale, come racconta Craxi). Hammamet, Gianni Amelio racconta Craxi «nel più politico dei miei film non politici» Omero Questo è l’ultimo film che ha visto la partecipazione dell’attore e doppiatore Omero Antonutti, qui nel ruolo del padre di Craxi (nella realtà l’avvocato messinese Vittorio Craxi, trapiantato a Milano, antifascista e perseguitato politico), scomparso nel 1992, circa due mesi prima dell’uscita del film nelle sale. (Ciak Magazine)

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Ancora oggi uno degli esempi migliori della incredibile capacità di trasformismo di Pierfrancesco Favino, il film stasera in tv – su Rai 1 alle 21:30 del 22 gennaio 2025 – è Hammamet di Gianni Amelio. (Ciak Magazine)

La storia si sa, la scrivono sempre i vincitori, a volte con l’enfasi e il profumo del trionfo ancora fresco sulla propria pelle ma al contempo con l’onestà intellettuale che rende libero, forte e fiero un popolo e lo fa diventare Nazione, altre volte con quella unica malevola e ipocrita volontà di reclamare vendetta e non giustizia, assetati di quel sangue che la “pietàs” cristiana dovrebbe proteggere sempre e comunque e che invece finisce per inginocchiarsi vigliaccamente davanti al grido, tutto italiano, “vae victis” anche quando la presunta belva feroce è ormai ridotta a poco più di un pesce rosso malato che nuota dentro un barattolo di vetro!!. (Liberoquotidiano.it)

Il film diretto da Gianni Amelio e interpretato da Pierfrancesco Favino racconta gli ultimi mesi di vita di Craxi in una location d'eccezione: la sua villa La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé. (SiViaggia)

La storia si sa, la scrivono sempre i vincitori, a volte con l’enfasi e il profumo del trionfo ancora fresco sulla propria pelle ma al contempo con l’onestà intellettuale che rende libero, forte e fiero un popolo e lo fa diventare Nazione, altre volte con quella unica malevola e ipocrita volontà di reclamare vendetta e non giustizia, assetati di quel sangue che la “pietàs” cristiana dovrebbe proteggere sempre e comunque e che invece finisce per inginocchiarsi vigliaccamente davanti al grido, tutto italiano, “vae victis”, anche quando la presunta belva feroce è ormai ridotta a poco più di un pesce rosso malato che nuota dentro un barattolo di vetro. (il Giornale)

La villa, che è ancora di proprietà della famiglia Craxi, è stata aperta appositamente per girare le scene del film con Pierfrancesco Favino, pellicola realizzata tra il 2019 e il 2020. La villa presenta un’architettura semplice e lineare, con ampi spazi esterni caratterizzati da giardini e da una piscina. (Corriere di Siena)

Dopo le condanne legate all’inchiesta “Mani Pulite”, si trasferì nel 1994 insieme alla famiglia, sperando in una riconciliazione con il Paese che aveva guidato come Presidente del Consiglio. Bettino Craxi, storico leader del Partito Socialista Italiano e figura centrale della politica italiana, trascorse gli ultimi anni della sua vita in esilio ad Hammamet, in Tunisia. (StatoQuotidiano.it)