Nihon Hidankyo, chi sono gli ‘hibakusha’: Nobel in lotta per mondo libero da armi nucleari

(Adnkronos) – Quando mancano 10 mesi all’80esimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki e in un momento storico in cui il tema degli armamenti nucleari è tornato di grande attualità, la Japan Confederation of A-Bomb and H-Bomb Sufferers’ Organisations – comunemente nota come Hidankyo – ha ricevuto il Nobel per la Pace. Il comitato del Nobel ha motivato la propria scelta parlando degli “sforzi dell’organizzazione per raggiungere un mondo libero da armi nucleari e per aver dimostrato, attraverso le testimonianze degli “hibakusha”, i sopravvissuti ai bombardamenti dell’agosto del 1945, che le armi nucleari non devono mai più essere usate”. (OglioPoNews)

La notizia riportata su altri giornali

Il Premio Nobel per la Pace assegnato all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, movimento costituito dai sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki, ha questo preciso significato… PECHINO — Un campanello d’allarme per il mondo, sempre più instabile. (la Repubblica)

Dal 1956, il gruppo giapponese Nihon Hidankyo si batte per aiutare i sopravvissuti agli attacchi atomici del 1945 su Hiroshima e Nagasaki e chiede l’abolizione delle armi nucleari. Condividi questo articolo (la VOCE del TRENTINO)

Il Premio Nobel per la pace 2024 assegnato all'organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, che riunisce i sopravvissuti alla devastazione della bomba atomica usata dagli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale contro le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, riporta l'attenzione sul tema delle armi nucleari (WIRED Italia)

Le lacrime dell’hibakusha. “Non smetterò mai di raccontare”

Il Comitato norvegese del riconoscimento ha deciso di premiare chi, attraverso il sacrificio e la memoria, si batte per un mondo libero dalle armi nucleari. Le potenze nucleari modernizzano e potenziano i loro arsenali, nuovi Paesi ambiscono ad armi atomiche, e la minaccia di usarle è sempre più reale nelle guerre in corso. (L'Eco di Bergamo)

Nel dedalo di contingenze che cavano il fiato, assediati da un panorama internazionale colato a picco nelle dissipazioni guerresche, confidavamo nei signori giurati del Nobel per la pace, li volevamo pretoriani di una forza morale capace di cimentarsi con giorni correnti tutti stampati in rosso scarlatto, dove ognuno ha martiri quotidiani per la propria parte. (La Stampa)

Tokyo — Quanto abbiamo aspettato questo momento» ha dichiarato tra le lacrime un uomo ormai centenario alla notizia dell’assegnazione del Nobel per la Pace di quest’anno. In un angolo della casa di quell’uomo, infatti, gli o… (la Repubblica)