A decidere il voto di domenica in Francia sarà l’antisemitismo

Dopo il disastroso primo turno elettorale, Emmanuel Macron ha un’unica certezza: deve evitare che la destra populista prenda il Parlamento francese. Il presidente ha ragione almeno su un fatto, e cioè che il prossimo ballottaggio potrebbe rappresentare un punto di svolta nella storia politica della Francia. Al momento, infatti, non solo la destra e la sinistra populista sono entrambe in vantaggio rispetto al blocco centrista (Panorama)

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L’antisemitismo è con noi, come a destra, fin dai tempi di Proudhon; nel socialismo di Jules Guesde, all’epoca dell’affaire Dreyfus; nel Partito Comunista di Maurice Thorez, che nel 1940 definiva Léon Blum un «rettile ripugnante»; o nel gruppo trotskista che da trent’anni si aggira intorno all’islamofascismo, sognando di fare… La sinistra antisemita è tornata. (la Repubblica)

Lo ha dichiarato al Times of Israel, Ariel Kandel, direttore generale dell’associazione Quelita che si occupa di facilitare l’aliyah dalla Francia. Ora, i risultati del primo turno delle legislative in Francia rappresentano «un ulteriore passo» verso una possibile emigrazione in massa. (Moked)

Elezioni in Francia, il filosofo Finkielkraut: «Preferirei la destra all'antisemitismo del Fronte Popolare»

Le mosse politiche non si giudicano dalle intenzioni (probabilmente sempre eccellenti) ma dai risultati. Dunque, piuttosto che astrologare sui futuri ballottaggi, ci converrebbe aspettare il responso concreto delle urne. (Italia Oggi)

La decisione del presidente della Repubblica è stata strana e catastrofica, e adesso noi ci ritroviamo con due blocchi estremi. È preoccupato? «Molto, come non lo sono mai stato. (Corriere della Sera)