L’Aquila celebra Mastroianni: un viaggio tra patrimonio e cinema per le Giornate Europee del Patrimonio 2024

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L’Aquila – In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, l’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” ETS, organizza una giornata-evento dal titolo Patrimonio in cammino … con il cinema. Domani, Sabato 28 settembre 2024 proponiamo la visione di 100 Mastroianni, uno speciale omaggio dedicato all’attore Marcello Mastroianni nella ricorrenza del centenario dalla sua nascita. Ripercorriamo le tappe della sua carriera artistica attraverso il materiale conservato nel nostro Centro Archivio Cinematografico, bene culturale vincolato dalla Sovrintendenza Archivistica (Terre Marsicane)

La notizia riportata su altri media

Non rinunciava mai a un ruolo, attraversò cinquant’anni della sua vita nei panni degli altri e ne indossò tantissimi, almeno centotrenta, impadronendosi di loro senza dare nell’occhio. Lui non era affatto un tipo vanitoso, si ritrovò a essere, suo malgrado, un artista maestoso in quel mondo dei Cinquanta/Sessanta popolato da artisti maestosi. (Il Messaggero Veneto)

Il 28 settembre uno dei più celebri e amati attori in Italia e nel mondo avrebbe compiuto cento anni. Un secolo con Marcello. (La Repubblica)

Chi ha assistito a calci, pugni e grida tra giovanissimi – molti dei quali minorenni – ha allertato i soccorsi. Isola del Liri – L’ennesimo sabato di violenza si è registrato nella città delle cascate. (Frosinone News)

Nella clip che vedete qui sopra, c'è molto del senso di Marcello mio . L'incontro tra la mamma Catherine Deneuve , e la figlia Chiara, che chiede di essere chiamata Marcello, ben mostra il tono del curioso film. (AMICA - La rivista moda donna)

Io mi nascondo lì, tu fai così. È il primo gioco che inventiamo quando facciamo finta di essere tu il poliziotto, io il gangster. (Corriere della Sera)

«Senza voler apparire né orso né snob, ammetto che certe manifestazioni, anche di simpatia, di amicizia, di entusiasmo, insomma, mi affaticano, mi annoiano un po’. A volte sono come i cani: preferisco andare a mettermi sotto un mobile, protetto». (Vogue Italia)