Il mistero della materia oscura si fa sempre più fitto

Il mistero della materia oscura si fa sempre più fitto

Nuove misurazioni della velocità di rotazione delle galassie, condotte attraverso una tecnica innovativa, stanno sfidando le teorie tradizionali sulla sua esistenza. Questi dati, riportati in uno studio pubblicato sulla piattaforma arXiv e prossimamente su The Astrophysical Journal Letters, potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione dell’universo. Lo studio, guidato dall’Università americana Case Western Reserve con la partecipazione dell’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), propone risultati che sembrano supportare la teoria della gravità modificata (MOND) di Mordehai Milgrom, introdotta nel 1983 (CUENEWS | Science)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo studio pubblicato oggi su arXiv.org e in stampa su The Astrophysical Journal Letters aggiunge un tassello importante alla risoluzione dell’enigma della materia oscura – la cui natura è una delle grandi domande dell’astrofisica moderna tuttora senza risposta – mettendo potenzialmente in discussione i modelli cosmologici generalmente condivisi. (MeteoWeb)

La materia oscura? Molto più potente di quanto si credesse

Uno studio pubblicato su arXiv.org e in stampa su The Astrophysical Journal Letters e firmato da un gruppo di ricerca di cui fa parte anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) - ha dimostrato che le velocità di rotazione delle galassie rimangono inaspettatamente costanti anche a distanze molto grandi dal loro centro, addirittura a milioni di anni luce. (La Stampa)