Facebook ora vi fa trasferire contenuti multimediali su Google Foto

Sono cinque le aziende che hanno dato vita ad uno standard open source per il trasferimento semplice di dati attraverso diversi servizi.

Facebook è la prima azienda che oggi annuncia la nascita di un nuovo strumento DTP pensato per trasferire foto e video dal social network verso Google Foto.

Da oggi, in Irlanda, gli utenti potranno utilizzare questo nuovo tool per effettuare un backup di tutti i contenuti multimediali salvati sul social network per salvarli all’interno del servizio cloud di Google. (TuttoAndroid.net)

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Secondo le ultime indiscrezioni, a partire dal 2020, il social network Facebook permetterà a tutti noi di salvare le nostre foto in un click nel caso in cui volessimo cancellare definitivamente il nostro profilo. (Tecnoandroid)

Facebook ha annunciato di aver distribuito il nuovo tool per gli utenti irlandesi e sarà utile in particolare per gli utenti che non hanno abilitato il backup automatico su Foto della cartella relativa ai contenuti Facebook sul proprio smartphone. (SmartWorld)

La possibilità di importare foto su altri servizi sarà accessibile direttamente dalle impostazioni di Facebook, cioè dalla sezione che consente di fare il download delle informazioni personali. In questo caso quindi i dati di Facebook possono essere facilmente letti dai servizi di Google e viceversa, ma in futuro arriveranno altre funzionalità del genere per tutti i servizi che aderiscono all’iniziativa. (Webnews)

Si potrà accedere al nuovo strumento dalle impostazioni di Facebook, la stessa sezione che permette di effettuare il download delle informazioni personali. Si parte con Google Foto e dall'utenza irlandese, ma la società guidata da Mark Zuckerberg fa già sapere che entro la prima metà del 2020 sarà reso disponibile a livello mondiale. (HDblog)

Vengono presentati dunque tre possibili applicazioni di questa possibilità come la prova di nuovo servizio, lasciare un portale oppure semplicemente effettuare un backup semplice dei dati personali. La prova dovrebbe poi vedere la diffusione globale entro la prima metà del 2020. (Wired Italia)