La Fidca di Udine ricorda i Soldati Brasiliani!

I soldati brasiliani,un Ricordo quasi dimenticato, fra loro c'erano molti di origine Italiana. Mai dimenticarsi dei Caduti, di qualsiasi Nazione e di qualsiasi ideologia, vanno sempre ricordati e rispettati!
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Udine, (informazione.it - comunicati stampa - società)

La FIDCA di Udine vuole Ricordare il Sacrificio dei Soldati Brasiliani in Italia, a questo percorso storico di Ricordo ed Omaggio,fortemente voluto dal Presidente della Sezione di Udine, hanno contribuito i seguenti amici :  Andrea Passon,Valter Bortolotti, Giuseppe Troilo, Fabio Galimberti, Massimo Milanese, Luca  Asero.La FIDCA onora e Ricorda i Caduti di Ogni Paese!

ONORE AI SOLDATI BRASILIANI!

 

LA FORZA DI SPEDIZIONE BRASILIANA F.E.B.

La “Força Expedicionária Brasileira” (conosciuta come F.E.B.) è la forza militare brasiliana che con circa 26.000 tra uomini e donne ha partecipato alla seconda parte della campagna in Italia al fianco degli alleati.

Costituita dalla 1ª Divisione di fanteria brasiliana, dalla 1ª Forza aerea brasiliana e da altre unità di supporto, adotta come stemma un “serpente che sta fumando”, con un detto ironico brasiliano: “È più facile che un serpente fumi che il Brasile entri in guerra”.

All’ inizio del conflitto nel 1939, il Brasile si dichiara neutrale fino al 1942, quando a seguito delle pressioni degli Stati Uniti e l’affondamento di alcuni trasporti brasiliani, dichiara guerra alla Germania e all’ Italia.

Viene inviato a Vada (LI) dove viene addestrata ed integrata come unità combattente nel IV Corpo d’ Armata Statunitense.

La F.E.B. inizia il combattimento a settembre del 1944, nella valle del fiume Serchio (Lucca) e si distingue per la conquista di Massarosa, Camaiore e Monte Prana, fermati dalle parti di Barga dall’ accanita resistenza della Wermacht.

Durante il rigido inverno a cavallo tra il 1944 e il 1945, la F.E.B. rimane in posizione difensiva, subendo numerosi attacchi da parte tedesca, attacchi che hanno lo scopo di minare la resistenza fisica e psicologica dei brasiliani, peraltro già provati da condizioni climatiche a cui non sono assolutamente abituati.

Il  12 dic 1944 i soldati brasiliani della FEB attaccano le difese tedesche sul Monte Castello, sopra Gaggio Montano, in condizioni atmosferiche proibitive.

Riportano notevoli perdite (146 caduti). Nell'azione di conquista dell'Abetaia muoiono 17 soldati in una sola compagnia ("I diciassette dell'Abetaia").

E' solo l'ultimo di una serie di vani assalti (i precedenti il 24 e il 29 novembre, con 416 caduti) portati dai brasiliani e dai soldati americani della 45a Task Force.

 

Lo schieramento della  F.E.B. si completa nel febbraio 1945   con l’arrivo di un Gruppo Aereo della F.A.B. , la Forza Aerea Brasiliana, dotato di caccia –bombardieri P47 (donati dagli U.S.A.), che in 192 giorni operativi effettua più di 4000 missioni, dando il suo contributo colpendo i depositi e le vie di comunicazioni delle sempre più provate unità tedesche e della R.S.I.. Per l’operato durante la seconda guerra mondiale in Italia, alla F.A.B.  viene conferita nel 1986  la “Presidential Unit Citation”, medaglia data dagli Stati Uniti alle unità che si erano distinte durante il conflitto

Tra febbraio e marzo 1945 si sviluppa l’operazione “Encore”; la F.EB. è al fianco della 10° Divisione da montagna statunitense appena arrivata.

I brasiliani conquistano alcune posizioni, tra cui Monte Castello e l’abitato di Castelnuovo, mentre gli americani prendono Monte Belvedere e Monte della Torraccia.

Da queste posizioni liberano Montese combattendo casa per casa e il 23 aprile 1945 Sassuolo. A Fornovo di Taro circondano il nemico e costringono alla resa due divisioni tedesche (la 148a e la 90a Panzergranadieren) e la divisione "Italia" della RSI - in tutto circa 15.000 uomini -

La F.E.B. entra quindi a Torino e il 2 maggio 1945, giorno della fine dei combattimenti in Italia, giunge a Susa per unirsi alle truppe francesi sul confine franco-italiano

Nel 1945 viene creato un cimitero in località San Rocco a Pistoia per ospitare i soldati brasiliani caduti (in tutto circa 470) nella campagna d’Italia , che saranno poi  trasferiti agli inizi degli anni ’60 nella madrepatria, nel nuovo cimitero per i caduti brasiliani del II conflitto mondiale. Alcuni anni dopo nello stesso luogo dove si trovava il cimitero, si inizia la costruzione (inaugurata nel 1967) del “Monumento votivo militare brasiliano”. Durante i lavori viene ritrovato un ultimo corpo che non è possibile identificare e pertanto viene lasciato nel sacrario, come “milite ignoto”.

Un monumento della scultrice Mary Vieira alla Guanella ricorda il sacrificio dei "pracinhas" (soldatini) carioca sulla "cima imprendibile".

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Infine, per non dimenticare nessuno e per qualcuno che non sa, voglio parlare di un fatto noto a pochi e cioè che già durante la prima guerra mondiale altri soldati brasiliani passarono l'oceano per venire a combattere e a morire sul fronte italiano

Erano emigrati italiani, quasi tutti residenti nel Rio Grande do Sul.

Il regno d'Italia, allo scoppio della guerra si ricordò di loro. Così “cartoline” furono consegnate dall'ambasciata italiana a questi figli d'Italia lontani

Ed essi vennero, fecero il viaggio al contrario e diventati soldati fecero il loro dovere con gli altri italiani

Non furono gli unici:

Altri partirono da Canela, Gramado e Nova Amburgo.

Ma partirono per la Germania perché anche il Reich si ricordò dei suoi figli lontani

Così dei riograndesi, che in Brasile erano fratelli, amici, emigranti arrivati dall'Europa si trovarono a combattere da nemici, ad uccidersi

 Giuseppe Troilo-FIDCA Udine

Ufficio Stampa