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3 Strategie Olimpiche per Accelerare la Tua Carriera Professionale

Alla vigilia delle Olimpiadi, Hogan Assessments ha analizzato i meccanismi che caratterizzano le performance in questa storica manifestazione sportiva e ne ha individuati tre che consentono di dare libero sfogo alle proprie potenzialità sul lavoro
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - industria)

I giochi olimpici e la vita in ufficio. Sebbene possano sembrare due realtà distanti tra loro anni luce, sono molteplici gli elementi che hanno in comune. Con questa consapevolezza, gli esperti di Hogan Assessments, società leader a livello internazionale nel campo della valutazione della personalità sul posto di lavoro e della consulenza per la leadership, hanno individuato tre strategie che possono essere adottate dai professionisti per portare la propria carriera a un livello superiore.

#1 - Allenarsi alla diligenza

Un attributo della personalità che viene spesso collegato alla grinta e ai risultati sportivi è la diligenza. Questa caratteristica in particolare rende gli atleti e i professionisti affidabili, ben organizzati, disciplinati e orientati agli obiettivi. Di conseguenza, gli olimpionici (ma anche i dipendenti) che possiedono un mix di personalità così forte tendono a porsi degli standard elevati e a impegnarsi continuamente per raggiungere i propri obiettivi. Dotati di diligenza, perseveranza e impegno negli allenamenti e nelle competizioni, gli atleti che hanno un punteggio elevato per la coscienziosità hanno maggiori possibilità di successo rispetto a quelli con punteggi bassi.

"Sul posto di lavoro, la coscienziosità si traduce in una maggiore produttività, in una migliore qualità del lavoro e in un solido impegno a raggiungere gli obiettivi. In questo senso, sviluppare e rafforzare questo tratto della personalità è fondamentale per definire in modo strategico il percorso di carriera o la base per lo sprint professionale successivo. Si tratta di una caratteristica che ha forti implicazioni nel breve e nel lungo termine. In fin dei conti, successo professionale e coerenza vanno di pari passo", osserva Ryne Sherman, Chief Science Officer di Hogan Assessments e co-conduttore del podcast The Science of Personality.

#2 - Visualizzare l'obiettivo

Nel mondo dello sport, la routine pre-gara riveste un'importanza straordinaria: gioca un ruolo essenziale sul risultato, migliorando le prestazioni degli atleti e preparandoli al meglio per l'evento. Un tradizionale rito olimpico consiste nell'evitare attivamente le distrazioni. Tenendo gli occhi incollati sulla pista, i corridori si concentrano solo su ciò che devono fare per dare il meglio di sé. "Anche i professionisti possono adottare questo approccio nei momenti chiave della loro carriera (ad esempio, durante un colloquio per una promozione o un incontro importante con le principali parti interessate) per concentrarsi su ciò che conta di più e massimizzare il proprio potenziale", prosegue Sherman.

Prima di una gara, non è insolito per gli atleti dedicare del tempo a visualizzare se stessi che ottengono performance ottimali. Questa tattica può contribuire a rafforzare ulteriormente la fiducia in se stessi e perfino a ridurre l'ansia nei momenti critici. "Queste sono strategie con cui i professionisti dovrebbero allenarsi e che dovrebbero poi mettere in pratica, soprattutto nelle situazioni di stress", aggiunge Sherman.

#3 - Creare il perfetto mix tra collaborazione e competizione

In occasione delle Olimpiadi, gli atleti sono in competizione l'uno con l'altro, ma vediamo anche che si aiutano a vicenda e interagiscono tra loro prima o dopo un evento. Sono evidentemente due dinamiche distinte ma ugualmente importanti perché complementari e che, in ultima analisi, aumentano il potenziale delle prestazioni. Gli stessi principi si applicano al mondo del business. Offrendo feedback, sostegno, incoraggiamento e indicazioni, i professionisti possono continuare a competere al massimo delle loro possibilità, pur continuando a fare gioco di squadra e a contribuire alla visione complessiva dell'azienda. "È la competizione a decretare la vita e la morte delle aziende, ma il loro successo dipende anche dalla collaborazione", conclude Sherman.

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