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Questo VAR cosa ha prodotto fino ad ora?

Inaccettabile vedere o apprendere successivamente dai labiali di alcuni direttori di gara la fatidica frase 'Ho visto io', in particalar modo quando l'arbitro è molto distante dallo svolgimento dell'azione contestata.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - sport)

L'introduzione del VAR ha significato un grande cambiamento nella storia del calcio: se in passato fosse stata utilizzata, si sarebbero potuti evitare tanti errori arbitrali che in molte occasioni hanno alterato l'esito di una partita.

Anche oggi, comunque e purtroppo, gli errori, riguardanti alcune decisioni arbitrali , non sono stati debellati e le polemiche sono sempre attuali anche e soprattutto perchè non sempre gli arbitri consultano il VAR ed in molti casi mantengono e/o difendono la loro autonomia e discrezionalità riguardanti situazioni calcistiche molto discusse anche miolti giorni dopo la disputa dei match.

Il Video Assistant Referee, ossia "assistente video dell'arbitro" in teoria dovrebbe rappresentare un aiuto per il direttore di gara e i suoi assistenti tramite un supporto video che consente loro di avere una conferma sulla validità di alcune azioni di gioco.

In teoria perché -ad oggi- le polemiche che avvenivano prima dell'introduzione di questa innovazione tecnologica, si sono attenuate ma non sono state eliminate del tutto

Lo scopo del VAR nel calcio è quello di controllare ed eventualmente correggere una decisione arbitrale nel caso in cui il direttore di gara abbia sbagliato, oppure segnalare episodi gravi come dei falli di gioco, o ancora verificare cosa è realmente accaduto durante un'azione dubbia, ossia un momento del gioco che l'arbitro non è riuscito a vedere con i propri occhi.

Durante gli ultimi campionati di serie A ed anche in quello che si disputa attualmente si sono verificate situazioni di gioco che avrebbero dovuto indurre gli arbitri -quantomeno- a recarsi al VAR per verificare alcune azioni poco chiare e contestate, ma qualche Direttore di Gara ha preferito riferirsi alla propria valutazione forse per difendere la propria immagine e rivendicare il ruolo che aveva in un recente passato.

Secondo il regolamento VAR, la moviola in campo non può dunque essere utilizzata in tutte le fasi di gioco, ma solo ed esclusivamente in questi casi, denominati "match-changing situations": l'assegnazione di un goal; l'assegnazione di un rigore; l'espulsione diretta, dunque il rosso immediato non ottenuto dalla somma di due ammonizioni; lo scambio di identità, ossia quei casi in cui il direttore di gara si sbaglia e scambia il calciatore da ammonire o da espellere con un altro

Bene! Ma alcuni constatano che il VAR interviene puntualmente e correttamente solo quando si devono valutare gli offside. Nelle altre situazioni sopra indicate -invece- si nota molta discrezionalità da parte di alcuni arbitri.

Inutile -fino ad ora- è stata l'intenzione, da parte degli organi istituzionali del calcio, di rivedere e modificare -eventualmente- un protocollo spesso non seguto da tutti i direttori di gara.

Fondamentale per un arbitro recarsi personalmente al VAR sempre in ogni situazione controversa, anche per testimoniare la propria responsabilità nel prendere la decisione assunta.

Inaccettabile vedere o apprendere successivamente dai labiali di alcuni direttori di gara la fatidica frase 'Ho visto io' in particalar modo quando l'arbitro è molto distante dallo svolgimento dell'azione contestata. Questa frase -forse- rafforza la convinzione di molti sulla volontà di voler mantenere a tutti i costi la propria autonomia.

Magari, oltre a questa 'dovuta' azione di recarsi personalmente al video di bordo campo sarebbe auspicabile anche riferire pubblicamente, nel dopo match o nei giorni successivi, le motivazioni che lo hanno indotto a prendere determinate decisioni.

Le ultime due eventuali proposte potrebbero mettere fine ad una qualsivoglia contestazione nei confronti dei direttori di gara per poi poter serenamente assistere ad un evento sportivo che appassiona milioni di persone.

Quando vi è l'effettiva volontà di risolvere un problema lo si fa in tempi ragionevoli e non si rimanda il tutto a data da ...destinarsi

Stilare un protocollo in cui si limiti la discrezionalità degli arbitri - a favore di un 'mezzo tecnologico'- significa garantire un torneo calcistico e dare anche agli stessi Direttori di Gara una funzione che arricchisce la loro professionalità.

Professionalità ed valorizzazione di un aspetto umamo che non può essere trascurato quando si decidono le sorti di un match, di un campionato e di conseguenza anche di altri professionisti quali giocatori, allenatori ecc. ecc.

Vincenzo Vitiello per retenetvision.com

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