Le Comunità Energetiche possono rappresentare la vera alternativa al dissesto ambientale

Martedì 24 Settembre, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sede dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), si parlerà di come le Comunità Energetiche possano rappresentare la vera alternativa al dissesto ambientale e allo sfruttamento del territorio. Un incontro importante per parlare di come le Comunità Energetiche possano rappresentare la vera alternativa al dissesto ambientale e allo sfruttamento del territorio.
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Civitella di Romagna (FC), (informazione.it - comunicati stampa - economia)

"Sviluppare le comunità energetiche con il metodo bottom-up (dal basso verso l'alto) è vantaggioso soprattutto per rafforzare il coinvolgimento dell’intera comunità locale, massimizzare i benefici collettivi e ridurre i costi energetici per famiglie e imprese, rendendo la vita nella comunità più accessibile e sostenibile - spiega Fausto Faggioli - Questo miglioramento, nella Comunità, può fungere da deterrente all’esodo dei giovani verso le grandi città, dove i costi della vita sono generalmente più elevati. Le comunità locali, grazie all'accesso a energia pulita e più economica, possono diventare luoghi attraenti per vivere e lavorare. Questo stimola anche un senso di appartenenza e responsabilità verso il progetto Comunità Energetica, favorendo la partecipazione e il sostegno continuo nel tempo, generando nuove opportunità economiche, soprattutto nelle aree interne e nelle piccole comunità".

"L'installazione e la gestione di infrastrutture energetiche rinnovabili (come impianti fotovoltaici o a biomassa) creano posti di lavoro e favoriscono lo sviluppo di competenze tecniche locali - prosegue -. Le comunità più vivaci e autosufficienti attraggono persone interessate a uno stile di vita più sostenibile e tranquillo, favorendo una ripopolazione. Inoltre, una gestione condivisa dell’energia può stimolare nuovi progetti locali (ad esempio, agricoltura sostenibile, turismo ecologico), creando nuove sinergie per l’intero territorio. Sviluppare le aree interne, le piccole comunità attraverso iniziative locali sostenibili può creare nuove destinazioni attrattive per il turismo rurale e l’eco-turismo. Ciò consente di distribuire meglio i flussi turistici, riducendo il sovraffollamento e incentivando un turismo più responsabile e rispettoso dell’ambiente. All’incontro di martedì sosterremo che il metodo bottom-up incentiva una forte partecipazione della comunità e stimola il senso di appartenenza e coesione sociale, le persone si sentono coinvolte nelle decisioni chiave che influenzano il loro territorio, creando un ambiente più collaborativo e solidale. Questo, a sua volta, rende le piccole comunità più attrattive non solo per i residenti, ma anche per chi cerca uno stile di vita più partecipativo e orientato al benessere comune".

Conclude Faggioli: "Oggi è strategico lavorare per la nuova era del “RI”: ri-pensare, ri-progettare, ri-pianificare e in questo grande processo di ri-partenza dobbiamo trasformare una sfida pressante in un’opportunità unica e irrepetibile per il nostro amato territorio, attraverso l'approccio bottom-up, perché rappresenta un potente strumento per contrastare lo spopolamento e creare un'alternativa sostenibile e attrattiva rispetto alla vita nelle grandi città".

Ufficio Stampa
Fausto Faggioli
Faggioli Experience
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