Aree protette e riforma alla legge quadro n.394/1991 per utilizzare fondi del Pnrr

Come saranno controllati questi fondi? Chi monitorerà il nuovo piano del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - MASE che intende apportare “incisive” modifiche alla legge quadro n. 394/1991?
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Chi monitorerà il nuovo piano del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - MASE che intende apportare “incisive” modifiche alla legge quadro n. 394/1991? Vorremo sapere di quali modifiche si parla in quanto si tratta di aprire l’opportunità di utilizzare ingenti fondi? Commenta Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista-REA.

In tema delle aree protette, nell “Atto di Indirizzo priorità politiche” del ministero viene indicato di riprendere il Programma triennale per le aree naturali protette – soppresso dall’art. 76 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

Tra gli obiettivi in materia di Aree protette, ecosistemi e biodiversità, si parla di una riforma e innovazione della governance e del sistema di gestione degli Enti parco nazionale e della Aree Marine protette “operando una revisione e un aggiornamento della legge n. 394/1991, che nel corso degli anni è stata oggetto di una serie di modificazioni”, sottolinea il Mase.

Il ministero parla di priorità per il triennio 2024-2026 con interventi che spaziano dalla “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”, finalizzato alla forestazione urbana e periurbana, ai una migliore gestione delle aree marine protette che prevede tra i piani di azione “Digitalizzazione dei Parchi nazionali e delle aree marine protette”, ripristino e tutela di fondali e habitat marini con mappatura e monitoraggio dei fondali e dei sistemi marini e il ripristino ecologico degli stessi nonché il piano “Porti verdi” che consentirà alle Autorità di Sistema Portuali, attraverso progetti integrati per interventi di efficientamento energetico. Tra le priorità la “Rinaturazione dell’area del Po”. Nell' “Atto di Indirizzo priorità politiche” si parla per lo più di efficientamento energetico ed efficienza amministrativa. Chi realizzerà gli impianti e i sistemi operativi?

Nonostante venga sottolineato il raggiungimento dei target del 30% di aree protette da istituire a terra e a mare, e del 10% di aree rigorosamente protette (obiettivo del KMGBF), sono assenti indicazioni di reali interventi concreti sul territorio e come si intende procedere all’ampliamento così come non emerge nulla riguardo alla fauna selvatica. Un triennio - conclude il segretario nazionale- nel quale, a quanto pare, s’intende appaltare unicamente sistemi d’innovazione?

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