Politica e Istituzioni
Tempo pieno nelle Scuole, Meritocrazia Italia: sì, ma sia occasione di maggiore inclusività
Al centro della discussione sulla riforma scolastica è anche la regolamentazione del tempo pieno nelle scuole.
Un tema che divide da tempo.
Secondo alcuni, il tempo pieno dovrebbe essere dedicato soltanto agli alunni ‘bravi’, in grado di tenere il passo con un impegno quotidiano maggiore. Per altri, andrebbe ripensato l’intero sistema, che potrebbe costituire una risorsa per far fronte a una serie di esigenze diverse, non necessariamente connesse alla sola didattica.
Uno dei profili più critici della scuola italiana degli ultimi anni, è innegabile, è il fenomeno della dispersione, che ha eziologie differenziate. È favorita ora dal degrado ambientale o culturale del contesto di provenienza ora dalla inadeguatezza delle risorse infrastrutturali rispetto al bacino di utenza di riferimento (specie se poi le lacune sul piano formativo vengono ad esistenza sin dai primi anni di scolarizzazione perché in tal caso esse si sedimentano risultando sempre più difficili da colmare).
D’altra parte, è ormai pacifico anche che insegnare non vuol dire soltanto impartire nozioni. La scuola crea comunità, forma individui, contribuisce a costruire personalità fornendo parità di strumenti e di condizioni di accesso alla crescita individuale in tutte le sue declinazioni. Sono fondamentali, quindi, sia la didattica tradizionale sia le attività integrative (siano esse di natura sportiva, artistica, interdisciplinare,...).
Inoltre, potenziare l’orario scolastico potrebbe risultare anche un metodo di sostegno alle famiglie in difficoltà, dal punto di vista culturale, degli impegni lavorativi, o economico. Molti sono costretti a rinunciare all’attività sportiva o artistica per via dei costi elevati.
Meritocrazia Italia è favorevole all’introduzione del tempo pieno a condizione che non si creino mai distinzioni in base al livello di apprendimento degli alunni. In nessun modo si favoriscano ghettizzazioni o diversificazioni per categorie. Non esistono bravi e non bravi: finché questa mentalità continuerà a costituire il filtro di analisi delle tematiche che afferiscono al mondo della scuola, tutte le strategie e i progetti di riveleranno fallimentari perché congenitamente fuorviati da logiche non inclusive e devianti rispetto agli obiettivi formativi che a gran voce impongono di essere perseguiti.
Stop war.
Roma, lì 22 Febbraio 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello