Carlo Spinelli (IdD), pianto del coccodrillo della destra italiana che esprime solidarietà per le vittime di femminicidio ma non vota la Convenzione di Istanbul nell' U.E.

Il responsabile per la Politica Interna del movimento presieduto dal noto giornalista romano Antonello De Pierro accusa la destra italiana per non aver votato nel Parlamento Europeo la ratifica di uno strumento giuridico internazionale a tutela delle donne e che poi piange le vittime di femminicidio mostrando vicinanza alle famiglie
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Roma 20 novembre 2023: " Siamo arrivati a quota 103 donne vittime di femminicidio nell'anno in corso" con queste parole Carlo Spinelli responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti introduce l'ennesimo intervento a nome del movimento, a sostegno della parità di genere e contro la violenza sulle donne.

"Purtroppo quanto legiferato in materia di violenza sulle donne non sembra sortire l'effetto sperato, e l'ultimo episodio che ha visto come vittima la povera Giulia Cecchettin ne è la conferma. Come movimento sosteniamo da tempo l'introduzione di un percorso di sostegno psicologico obbligatorio per quelle persone che manifestano segnali premonitori di atti violenti verso le proprie ex o comunque le donne in generale, perchè riteniamo sia uno strumento essenziale in quanto, a nostro avviso, chi si macchia di questi delitti non va considerato come un delinquente comune, ma come una persona che subisce un trauma, quello di essere lasciato dalla donna, dal quale non riesce a riprendersi e lo destabilizza al punto di arrivare a commettere un gesto estremo.

Riguardo poi alle manifestazioni di solidarietà verso i familiari delle vittime da parte delle istituzioni - continua Spinelli - i signori che sono in maggioranza al governo, in particolar modo Fratelli d'Italia e Lega, dovrebbero spiegarci per quale motivo nel maggio scorso al Parlamento Europeo si sono astenuti dalla votazione per la ratifica della convenzione di Istanbul da adottare nell'Unione Europea e perché due deputate leghiste hanno addirittura votato contro. Ma cos'è la convenzione di Istanbul; E' un quadro giuridico completo volto a proteggere le donne da ogni forma di violenza, al fine di prevenire, perseguire ed eliminare la violenza sulle donne e la violenza domestica, e di attuare politiche globali e coordinate. Manifestare dolore - continua Carlo Spinelli - e poi non votare uno strumento giuridico internazionale a tutela delle donne non mi sembra molto coerente, anzi mi sa tanto del pianto di coccodrillo. La giustificazione di tale posizione espressa nel Parlamento Europeo che viene dalla destra, si basa sul fatto che si è proceduto ad una votazione a maggioranza qualificata e non all'unanimità.

Tale scelta, sentenziata dalla Corte di Giustizia dell'Unione, si è resa necessaria per il ritardo accumulato nel tempo nel ratificare una Convenzione datata 2011 proprio perché alcuni paesi dell'Unione non erano d'accordo nell'attuarla sul proprio territorio, e mi chiedo quindi se la posizione presa dalla destra non sia dovuta al fatto di non voler fare uno sgarbo ai sei Paesi sovranisti appartenenti all'UE (sette se contiamo la Turchia che dopo averla adottata, nel 2021 l'ha ripudiata), amici della lega e di FdI appunto contrari alla Convenzione stessa; il tutto a scapito di chi oggi viene pianto per una morte assurda compiuta dalla mano di un uomo che giurava amore eterno verso la vittima. La cosa che aggrava maggiormente la scelta della destra sta nel fatto che la ratifica non vincola la nazione ad applicare la Convenzione nel proprio territorio, e che l'Italia l'aveva ratificata già nel 2013, con il voto favorevole anche della destra, alla faccia della coerenza. Per combattere questo fenomeno che a oggi nel corso del 2023 conta ben 103 vittime, occorre fermezza nel manifestare la propria posizione senza dare segnali di possibili ripensamenti o comunque di indebolimento delle proprie idee. Inoltre serve far rispettare le norme che prevedono la parità di genere cosa che, come stiamo dimostrando con la nostra campagna a sostegno della parità di genere, non viene sempre rispettata e, cosa grave, non viene sanzionata nell'immediatezza. Dobbiamo acculturarci sulla parità di genere, e questo potrà succedere soltanto - conclude Spinelli - se remiamo tutti dalla stessa parte".

Ufficio stampa Italia dei Diritti per la Politica Interna
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