PROGETTO RONSAS: DAI FANGHI DI DEPURAZIONE AI FERTILIZZANTI, UN MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE PER L'AGRICOLTURA PUGLIESE
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L’evento ha rappresentato un’importante occasione di condivisione dei risultati di un innovativo progetto finanziato dalla Regione Puglia (P.O. FESR Puglia 2014/2020 - Asse VI, Azione 6.4) e volto alla trasformazione dei fanghi biologici provenienti dai depuratori di Foggia e Barletta in fertilizzanti per l’agricoltura regionale.
Ad aprire i lavori, l’Ing. Gianfredi Mazzolani, Direttore Ricerca Sviluppo e Attività Internazionali di Acquedotto Pugliese, ha portato i saluti del Presidente Domenico Laforgia e della Direttrice Generale Francesca Portincasa, sottolineando la strategicità del Progetto RONSAS per la gestione idrica sostenibile in Puglia. L’Ing. Mazzolani ha evidenziato come l’iniziativa rappresenti un concreto passo avanti verso l’economia circolare, dimostrando come sia possibile trasformare un sottoprodotto del processo depurativo in una risorsa preziosa per l’agricoltura, migliorando la qualità dei suoli e riducendo l’impatto ambientale attraverso una filiera corta e sostenibile.
L’Ing. Andrea Zotti, Dirigente della Sezione Risorse Idriche della Regione Puglia, ha inquadrato il Progetto RONSAS nel contesto delle politiche regionali per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato (SII) e la tutela delle risorse idriche. Ha evidenziato come la gestione dei fanghi sia una priorità crescente e come il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani preveda strategie innovative in tal senso. Il finanziamento di 947.500,00 € al Progetto RONSAS dimostra l’impegno regionale verso soluzioni che integrino la gestione dei fanghi con le esigenze dell’agricoltura, promuovendo l’economia circolare e citando anche altri interventi finanziati in quest’ottica.
L’Ing. Nicola Tselikas, Project Manager del progetto AQP, ha illustrato nel dettaglio i risultati e le prospettive future del Progetto RONSAS. L’intervento ha evidenziato come, nonostante un elevato tasso di recupero dei fanghi a livello regionale, la maggior parte di essi nel 2024 sia stata gestita fuori regione per mancanza di opportunità locali. Il Progetto RONSAS, in linea con il Piano Regionale Rifiuti, promuove la produzione in linea del fertilizzante correttivo “gesso di defecazione da fanghi” (Biosolfato) direttamente negli impianti di depurazione delle acque reflue, evitando la classificazione come rifiuto e creando un prodotto commercializzabile. La sperimentazione, avviata nel 2017, ha portato alla produzione di 4.928 tonnellate di “Biosolfato” tra Barletta e Foggia nel periodo marzo 2024 - marzo 2025, utilizzate con successo da 14 aziende agricole su oltre 550 ettari. L’Ing. Tselikas ha inoltre sottolineato i potenziali vantaggi economici, ambientali e di immagine derivanti da questa strategia.
L’Ing. Alfredo Birrozzi di Green Ecol S.r.l. ha presentato la tecnologia innovativa brevettata alla base del Progetto RONSAS, sviluppata in collaborazione con Agrosistemi S.r.l. Il sistema, basato sull'idrolisi dei fanghi con calce e acido solforico, trasforma i fanghi in "gesso di defecazione da fanghi", un fertilizzante correttivo con numerosi punti di forza: non produce rifiuti, non richiede autorizzazioni specifiche, si integra facilmente negli impianti esistenti, elimina gli odori, riduce i rifiuti, migliora la fertilità del suolo, promuove fertilizzanti organici e riduce le emissioni di CO2. La sperimentazione ha confermato la fattibilità tecnica e la qualità dei fertilizzanti prodotti, generando anche significativi risparmi economici per lo smaltimento dei fanghi e per i costi di fertilizzazione in agricoltura.
La Dott.ssa Rita Leogrande (CREA-AA), la Prof.ssa Anna Maria Stellacci e il Dott. Ignazio Samarelli (UNIBA-DiSSPA) hanno presentato un caso studio sull’importanza del recupero e riutilizzo di rifiuti organici in agricoltura, evidenziando la perdita di sostanza organica nei suoli e i benefici dell’apporto di ammendanti come il biosolfato, il compost e il biochar. La ricerca ha confermato gli effetti positivi di tali pratiche sulla fertilità del suolo e sulla risposta delle colture, sottolineando l’opportunità di valorizzare i sottoprodotti agro-industriali in un’ottica di sostenibilità.
La Prof.ssa Anna Maria Stellacci (UNIBA-DiSSPA) e la Dott.ssa Rita Leogrande (CREA-AA) hanno approfondito lo studio specifico sull’effetto del Biosolfato sulla fertilità del suolo e sulla risposta delle colture (WP1) e sulla sua azione correttiva per i suoli alcalini (WP2), illustrando le attività sperimentali condotte con un avvicendamento sorgo-frumento e le metodologie statistiche avanzate utilizzate per l’analisi dei dati (WP8). La ricerca si è concentrata anche sull'effetto residuo degli ammendanti nel tempo.
L’Ing. Maria Cristina De Mattia, referente per il “Progetto RONSAS” in ARPA Puglia, ha illustrato il ruolo dell’agenzia nel monitoraggio e nell’analisi delle matrici in ingresso e in uscita dagli impianti sperimentali di Barletta e Foggia. Le analisi chimiche e microbio-tossicologiche hanno permesso di caratterizzare il processo e di valutare l’efficacia del trattamento “in linea”. I risultati preliminari hanno mostrato un generale abbattimento dei metalli pesanti nel fango disidratato, con concentrazioni potenzialmente favorevoli all'uso agricolo, mentre per gli idrocarburi sono state osservate differenze tra i due impianti, evidenziando la necessità di un controllo accurato della matrice in ingresso.
Il team di ricerca del CREA-AA (Mirko Castellini, Luisa Giglio, Sabrina Moscelli, Marcello Marascio, Domenico Ventrella) ha presentato lo studio sull’azione ammendante del Biosolfato sulle proprietà fisiche e idrauliche del suolo. I risultati hanno mostrato un incremento della ritenzione idrica e una riduzione della densità e della conducibilità idraulica, in linea con gli effetti di ammendanti generici. Tuttavia, è stata sottolineata la necessità di un utilizzo oculato del Biosolfato e di ulteriori ricerche per definire dosi ottimali e valutarne la sostenibilità a lungo termine.
La Prof.ssa Elisabetta Loffredo dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ha presentato due studi distinti sull'interazione del Biosolfato con agrofarmaci e con funghi ligninolitici del suolo. Il Biosolfato ha dimostrato una significativa capacità di adsorbimento di erbicidi, potenzialmente riducendo il rischio di contaminazione delle acque e modulandone la biodisponibilità per le piante. Inoltre, ha mostrato effetti stimolanti sulla crescita di alcuni funghi ligninolitici benefici, con risposte variabili in base alla composizione del Biosolfato.
Il Dott. Diego Voccia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - DiSTAS ha presentato i risultati delle analisi chimiche sui composti organici ed inorganici nei siti trattati con Biosolfato. Le analisi hanno rilevato livelli di contaminanti generalmente entro i limiti consentiti per le aree verdi e metalli pesanti conformi alle normative, evidenziando come il Biosolfato possa apportare sostanze utili per la fertilità del suolo e migliorarne le proprietà.
In conclusione, il Consorzio CAM, rappresentato dal Dott. Giovanni Ronco, ha illustrato i risultati positivi per gli agricoltori derivanti dall'utilizzo agronomico del Biosolfato prodotto dagli impianti RONSAS. Il fertilizzante si è dimostrato efficace come correttivo, apportando calcio e zolfo essenziali, migliorando la struttura del suolo e risultando economicamente vantaggioso, rappresentando un esempio di filiera corta di successo per un'agricoltura sostenibile.
Il Progetto RONSAS si configura dunque come un modello virtuoso di economia circolare, capace di trasformare un problema ambientale in una risorsa preziosa per l'agricoltura pugliese, con benefici ambientali, economici e agronomici significativi.