Salute, Centro Studi Iniziativa Comune: Appello a Ue per legge contro prodotti tossici

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - ambiente)

“Negli ultimi anni, l’attenzione sui prodotti destinati ai bambini come giocattoli, abbigliamento, articoli per la cura personale e arredamento, si è intensificata a causa della preoccupante presenza di sostanze chimiche tossiche. Molti studi scientifici hanno dimostrato che diversi prodotti per bambini contengono composti chimici nocivi, tra cui ftalati, metalli pesanti, formaldeide, bisfenolo A(BPA) ed altre sostanze cancerogene o endocrine-disruptive.

Alla luce di questo scenario diverse ong, associazioni di consumatori e gruppi ambientalisti sono arrivate a sollecitare alla Ue un intervento normativo rapido per tutelare la salute dei bambini e migliorare la qualità dei prodotti sul mercato. Il rischio d’altronde è che, in mancanza di una normativa incisiva e uniforme e in carenza di rigidi controlli chimici, le aziende produttrici potrebbero utilizzare materiali economici o processi produttivi che non garantiscono la sicurezza totale.

In particolare, alcuni materiali plastici e tessuti vengono trattati con sostanze chimiche per migliorare la resistenza e la durata, senza considerare adeguatamente l’impatto che questi compiti possono avere sulla salute dei più piccoli, i cui organismi sono più vulnerabili a tali esposizioni. Inoltre, l’aumento della produzione e distribuzione globale di questi prodotti con molte imprese che fabbricano in paesi dove le norme su sicurezza sono meno rigide, ha reso più difficile controllare la qualità dei prodotti importati in Ue.

Cosa fare, dunque? Il centro studi Iniziativa Comune rivolge un appello alla Unione Europea affinché si metta in campo un ulteriore intervento normativo, rapido e deciso, per regolamentare l’uso di sostanze tossiche nei prodotti per bambini e non solo. Le evidenze scientifiche dimostrano che l’esposizione a lungo termine a queste sostanze avrebbe effetti nocivi sulla salute dei più piccoli e sull’ambiente. Un’azione normativa coerente e stringente porterebbe vantaggi non solo in termini di salute pubblica, ma anche economici, promuovendo un mercato più sicuro e responsabile. In linea con gli appelli di molte organizzazioni e paesi europei, un intervento uniforme rafforzerebbe la protezione dei bambini in tutta Europa, contribuendo alla lotta contro l’inquinamento e sostenendo un futuro più sostenibile. È tempo che la Ue agisca, stabilendo nuovi standard per un mercato più giusto e sicuro”.

Così, in una nota, Carmela Tiso, portavoce nazionale del Centro Studi Iniziativa Comune.