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EUROVISIONE 2023

È Eurovisione in decadenza?
Ciudad Real, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Ieri fu il festival di Eurovisione, e come tutti gli anni, la polemica fu servita. Bene non tornò a vincere Ucraina di una forma tanto sospesa, ma come tutti gli anni noi vediamo uno spettacolo ogni volta meno musicali. È Eurovisione in decadenza? In parte no, in parte sì, essendo per questo per lo che io ho deciso di fare un’analisi approfondita del concorso più famoso della televisione.

Da un lato, la gente ama Eurovisione e tutto lo riferito con lui, c’è una vera febbre eurovisiva. Questo lo possiamo vedere nel gran numero di persone che vedono il programma tutti gli anni, e come quasi il mondo intero si ferma con lui, soprattutto se stiamo parlando della gente giovane. Dall’altro lato, ogni volta più paesi sono esclusi di partecipare nel festival, caso della Russia, o decidono di non partecipare, perché sempre i paesi dell’Est e vicini tra se, si votano reciprocamente. Essendo così che il festival non sia giusto e obiettivo, potendo guadagnare qualcosa che sia capace di presentarsi per troppo mala che sia.

Un’altra delle grande critiche a Eurovisione che la gente sempre fa è che i cantanti, la maggior parte di loro, cantano in inglese, quando nel suo paese si parla un’altra lingua. Può essere di moda l’inglese, ma in questo concorso tu non rappresenti a l'Inghilterra o l’Irlanda, ma al tuo paese, paese con le sue tradizioni e la sua lingua, quindi devi cantare nella tua lingua, devi essere l’ambasciatore numero uno del tuo paese, fare che la gente ti conosca, conosca il tuo paese.

E non parliamo di questa moda di portare a Eurovisione gente che sono più modelli che cantanti. Questo era impensabile quarant’anni fa, quando su di tutto si cantava e già si questo dopo si sapeva se il cantante era piuttosto o brutto.

Torniamo alla domanda iniziale, È Eurovisione in decadenza? Forse, si pensiamo che tutto ciò che dico nell’articolo è vero, sinceramente io e il mio coração, lo crediamo, ma forse no, forse è solo una brutta nuvola che presto passerà. Quello che se è vero, è che poco ha che vedere oggi il concorso con quello che era sessanta anni fa. Oggi soltanto restano le macerie dello che un giorno fu Eurovisione.

Ufficio Stampa
Juan José Fernández Doctor
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