Carlo Spinelli ( Italia dei Diritti ), al sindaco di Gorga forse servono lezioni di democrazia

" Le assurde affermazioni di Andrea Lepri sindaco rieletto del comune di Gorga, non possono passare inosservate perché rappresentano un vero e proprio attentato alla democrazia" Così Carlo Spinelli Segretario Provinciale romano e responsabile per la Politica Interna del movimento IdD in risposta alle dichiarazioni rilasciate a un quotidiano online da parte di Lepri
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

"Ci risiamo, ogni qual volta eleggiamo consiglieri comunali nei piccoli paesi, si scatenano le polemiche e arrivano le dichiarazioni assurde dei sindaci eletti che non possiamo far passare per buone perché minano la democrazia". Così il Segretario Provinciale romano e responsabile nazionale per la Politica Interna IdD Carlo Spinelli che prosegue:" Le parole pronunciate da Andrea Lepri all'indomani dello scrutinio relativo alle amministrative del comune di Gorga sono da ritenersi gravi e lesivi per la democrazia. Cosa avrebbe voluto che venissero eletti dieci consiglieri tutti appartenenti alla sua lista? Certo in questo modo era libero di fare il bello e il cattivo tempo nel comune dei Monti Lepini che vive quasi in uno stato di isolamento per via di una strada che collegherebbe Gorga a Carpineto Romano in pochi minuti e che puntualmente non viene resa percorribile per un tratto di circa 500 metri che, nonostante le promesse, non viene mai sistemato per renderlo agibile.

Affermare che non è giusto vengano eletti consiglieri di una lista che prendono meno preferenze di quelli della lista contrapposta che vince le elezioni è sintomo di scarsa conoscenza della macchina amministrativa che gestisce gli enti locali e le istituzioni e la cosa grave è che lo ha fatto nel nome della democrazia. Vorrei chiedere al sig. Lepri - continua Spinelli -  a quale democrazia si riferisce se non vuole il contraddittorio in consiglio comunale? In  tutte le competizioni dove gli elettori sono chiamati ad esprimere preferenze, vedi comunali, regionale e europee, i seggi vengono assegnati in base ai voti presi dalle liste e non dai consiglieri, il fattore preferenze entra in gioco solo per determinare chi di una singola lista ha diritto a entrare in consiglio comunale, regionale o al Parlamento europeo; invito il sindaco di Gorga a fare un passo indietro e vedere con quanti voti di preferenza sono entrati alcuni consiglieri in Regione Lazio e coloro che sono rimasti fuori pur prendendo più preferenze in altre liste.

Ma se il sig. Lepri non vuole andare così a ritroso nel tempo allora si informi sulle preferenze prese dai singoli candidati alle elezioni europee che si sono tenute negli stessi giorni delle comunali e vedrà quanti candidati sono rimasti fuori dal Parlamento europeo pur prendendo più preferenze di chi è entrato. Quindi caro sindaco di Gorga, cosa vuole cambiare nel nome della democrazia? Ci dica quale sarebbe la sua proposta e vediamo se rispetta i canoni democratici o se indirizza gli enti locali, soprattutto i piccoli comuni, a una conduzione monocratica.

Le parole espresse dal sindaco di Gorga, sono già state pronunciate da altri sindaci che hanno evidentemente paura che qualcuno entri in consiglio per rompere le uova nel paniere, quello che ci sentiamo di dire come Italia dei Diritti, che le amministrazioni virtuosi, quelle che rispettano la legalità e i diritti e lavorano per il bene della comunità non hanno nulla da temere anzi, potremmo essere per loro un valore aggiunto, se però non rispettano neanche le più elementari norme su come si gestisce un comune, se pensano più ai propri interessi che a quelli della comunità, se non mantengono fede al patto stipulato con i residenti attraverso il programma amministrativo presentato agli elettori, allora troveranno in noi una ferma opposizione nel rispetto di chi ci ha votato e di chi ha espresso la propria preferenza verso chi ha creduto alle promesse dei vincitori se poi queste vengono disattese. Chiudo - chiosa Spinelli - invitando il sindaco di Gorga a pensare ad amministrare bene il comune e fare gli interessi della comunità e di ascoltare, questo si nel nome della democrazia, anche le proposte che arriveranno dai banchi della minoranza, ciò dai consiglieri del movimento Italia dei Diritti".
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