NOVAKID: Quali sono le sfide di apprendimento nell'infanzia e come superarle?
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Negli ultimi anni, le diagnosi di casi di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia (definiti con la sigla DSA -Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono aumentati considerevolmente. Questo aumento va di pari passo anche con la crescita delle diagnosi dei disturbi del neurosviluppo, come il disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD), o la Sindrome delle Gambe Senza Riposo, che possono avere un impatto negativo sul rendimento scolastico dei bambini. Solo per citare qualche dato: circa il 3-5% della popolazione scolastica italiana soffre di DSA (fonte: MIUR), l’ADHD riguarda l’8% dei bambini nel Mondo (fonte: OMS), 1 persona su 10 soffre di dislessia (fonte: EDA) e la Sindrome delle Gambe senza Riposo colpisce il 10% della popolazione (fonte: RSL Italia). Non sono poi infrequenti i casi di comorbilità dove, per esempio, ai soggetti interessati da DSA è diagnosticato anche l’ADHD.
L’aumento dei casi, in realtà, non deve preoccupare o sorprendere, in quanto è spiegato dai progressi fatti negli ultimi anni in termini di ricerca e di diagnosi. Quegli studenti che, fino a qualche decennio fa, erano classificati semplicemente come svogliati o indisciplinati, oggi vedono riconosciute le proprie difficoltà e, grazie alla definizione di specifici strumenti di screening con cui individuare precocemente i sintomi, possono essere supportati fin dall’età prescolare nelle sfide dell’apprendimento.
Piani formativi personalizzati e in generale l’adozione di modalità educative e didattiche funzionali ai diversi bisogni (BES - Bisogni Educativi Speciali) sono oggi le soluzioni con cui gli alunni con difficoltà di apprendimento possono affrontare correttamente e serenamente un percorso scolastico più inclusivo e gratificante.
In vista della Giornata Mondiale di consapevolezza sulla Dislessia, che quest’anno cade l’8 Ottobre, Novakid, scuola on line di inglese per bambini dai 4 ai 12 anni di età, ha intervistato una delle proprie insegnanti, Teagan Evans che è anche terapista occupazionale pediatrica e da tempo si occupa di bambini con difficoltà di apprendimento.
“Quello che è fondamentale è aumentare la consapevolezza su questi disturbi e su come identificarli e trattarli. Per questo in Novakid vengono organizzati regolarmente webinar di formazione e se ai nostri corsi accede un bambino con difficoltà di apprendimento, il nostro servizio clienti informa immediatamente il dipartimento insegnanti così da prendere subito in carico il caso”.
Facciamo un po’ di chiarezza: in che modo i bambini con difficoltà di apprendimento (DSA) differiscono da quelli con bisogni educativi speciali (BES)?
Premesso che ogni bambino è diverso e rappresenta una sfida di apprendimento a sé stante, i DSA richiedono una diagnosi formale effettuata da professionisti esperti che operano nelle Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile, supportata da specifiche certificazioni. I bambini con BES, invece, rappresentano un concetto più generico con il quale si indicano le esigenze particolari dell’alunno, ma non possono essere diagnosticati formalmente, né riconosciuti tramite un documento certificante. Al lato pratico significa che per gli alunni con DSA, la scuola elabora un Piano Didattico Personalizzato (PDP) senza prevedere un insegnante di sostegno, mentre per gli alunni con BES, le strategie di intervento possono variare in base alle specifiche esigenze.
In generale, i bambini con DSA elaborano le cose in modo diverso nel loro cervello e quindi richiedono più supporto/adattamenti nel piano formativo per poter apprendere gli stessi concetti dei bambini neurotipici. I BES invece possono includere studenti con disabilità fisiche, sensoriali, intellettive o emotive, nonché studenti con talenti speciali o doti eccezionali (i cosiddetti “gifted”).
Quali sono, per un educatore, gli indicatori più comuni di DSA nei bambini?
Intanto è fondamentale un certo livello di conoscenza e comprensione del bambino per essere in grado di identificare la differenza tra disturbi dell’apprendimento e disturbi invece di natura neurologica, come per esempio il caso della Sindrome delle Gambe senza Riposo o l’ADHD. Ci sono indicatori che permettono di individuare i bambini con DSA già in età prescolare, e a cui un insegnante deve prestare attenzione, sono essenzialmente le difficoltà comunicative, la difficoltà a memorizzare brevi filastrocche o parole, la scarsa manualità sia fine che globale e la scarsa capacità di organizzazione in giochi di manipolazione e labirinti.
Alcuni disturbi hanno una sintomatologia comune, come è possibile identificare il problema reale che affligge il bambino?
Quando un genitore ha il dubbio che il proprio figlio abbia un disturbo o una difficoltà di apprendimento, il consiglio è di rivolgersi sempre e subito a uno specialista. Vista la complessità e la peculiarità che caratterizza ogni caso è fondamentale avviare subito un percorso di screening per diagnosticare il problema il prima possibile e poter attivare tutti gli strumenti necessari a supportare il bambino nell’apprendimento.
Parliamo di strumenti. Nel caso della didattica online quali strategie utilizzi con i bambini che hanno difficoltà di apprendimento?
Come dicevo, ogni caso è differente e ogni individuo necessita di un metodo adatto e su misura. ADHD, dislessia, Sindrome delle Gambe senza Riposo, autismo, mutismo selettivo, problemi di udito: ogni diagnosi necessita di strumenti di intervento specifici, ma può anche capitare di dover trattare in modo differente individui a cui è stato diagnosticato lo stesso disturbo. È quindi necessario saper utilizzare approcci personalizzati.
Esistono poi delle strategie comuni. Prendiamo come esempio i bambini affetti da ADHD: una delle caratteristiche di questo disturbo è l’irrequietezza e la necessità di muoversi in continuazione, per questo durante la lezione online consiglio ai genitori di questi bambini di sostituire la sedia con una palla da ginnastica. È uno strumento che li aiuta a regolare il loro bisogno di muoversi. Per aiutare la concentrazione, invece, chiedo sempre che la lezione possa svolgersi in un contesto con confini precisi e dove non vi siano fonti di distrazione (luci, suoni, voci, passaggio di persone). Nel rivolgermi al bambino, poi, è essenziale affidarsi a istruzioni brevi e introdurre pause mirate che gli consentano di muoversi. È infine molto importante incorporare nella lezione il “movimento”: per esempio quando insegno le preposizioni “su” e “giù” chiedo loro di muoversi mimando la direzione.
Quali consigli hai per i genitori preoccupati per le difficoltà di apprendimento del loro bambino?
Come dicevo prima, affidarsi a uno specialista e intervenire precocemente è fondamentale. La neuroplasticità dei bambini è così malleabile fino all'età di circa 10 anni che più precoce è l'intervento, più rapidi sono i progressi. Quello che dico sempre ai genitori è di non esitare a chiedere aiuto e di non lasciarsi spaventare da un'“etichetta” o da una diagnosi, in quanto l'etichetta serve solo ad aiutare gli insegnanti e gli operatori che assistono vostro figlio a usare l'approccio migliore e non significa necessariamente che vostro figlio avrà queste difficoltà per sempre.
Quello che ricordo sempre ai genitori è che anche loro sono protagonisti del percorso educativo del proprio figlio. Hanno il potere di controllare l'assistenza fornita al figlio, la quantità di esercizi (o di compiti a casa) da svolgere e devono verificare che le raccomandazioni dell'insegnante siano portate avanti. I genitori sono i partner fondamentali di noi insegnanti: “risolvere” le difficoltà di apprendimento del bambino, senza il sostegno dei genitori è molto difficile. Per esperienza ho visto che quando i genitori sono d'accordo e seguono le raccomandazioni fornite, i progressi sono di solito molto più rapidi.
Quali risorse o strumenti utilizzate in Novakid per insegnare a bambini con bisogni speciali e difficoltà di apprendimento?
Il nostro metodo prevede alcuni adattamenti per i bambini con esigenze specifiche. Ad esempio, alcuni dei nostri contenuti utilizzano caratteri e colori adatti alla dislessia per soddisfare il più possibile questi bambini. Ovviamente, come dicevo prima, per garantire che i bambini traggano il massimo beneficio dalla lezione, raccomandiamo ai genitori di assicurarsi che abbiano il minor numero possibile di distrazioni e di rimanere vicini o presenti durante la lezione. L’uso dell’interazione e la gamification, su cui si basa il nostro metodo didattico, è sempre un ottimo strumento per tutti, non solo per i bambini con difficoltà. Uno degli approcci più amati dai nostri piccoli studenti, per esempio, è la Magic Academy: attraverso un mondo fantastico ad ambientazione medievale, con storie a fumetti divise in vari capitoli che narrano le avventure di una serie di personaggi, i bambini imparano elementi di grammatica e di vocabolario, ripassando in autonomia quello che hanno imparato a lezione divertendosi al tempo stesso. Il fattore “divertimento” è importante: imparare giocando permette di vivere l’apprendimento della lingua inglese (e non solo) come un momento gratificante e stimolante e non come un obbligo. Un aspetto, questo, fondamentale non solo per fare progressi ma per consolidare la fiducia in sé stessi e trarre soddisfazione dallo studio.
[Ndr: L’intervista è stata effettuata in collaborazione con Marco Rolandi, Presidente di RSL Italia, associazione che sostiene i pazienti affetti da Sindrome delle gambe senza riposto promuovendo la consapevolezza su questo disturbo].
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Margarita Maltseva
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