Carlo Spinelli (IdD), caro Salvini getta la maschera e svela il vero volto della Lega
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" Che la Lega non sia mai stata un esempio di coerenza non è una novità, ma è giunta l'ora di far calare la maschera dal volto a Salvini e co. per mostrare anche in Italia quale è il vero volto dei leghisti su tante situazioni che, a mio avviso, sostengono solo per garantirsi un posto al governo"; queste sono le parole con le quali Carlo Spinelli responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti introduce un'ampia riflessione sulla posizione leghista in particolar modo sulla parità di genere, ma non solo.
"Nella recente Reunion che si è tenuta a Firenze e denominata Free Europe - riprende il discorso Spinelli - Salvini ha invitato leader politici sovranisti di 12 paesi europei, alcuni dei quali molto distanti dal riconoscere alla donna un ruolo da protagonista nella società relegandola al ruolo di casalinga e madre e non tutelandola in fatto di sicurezza personale. E' con loro che la Lega si unirà alle prossime elezioni europee ed è con loro che vorrebbe un' Europa sicuramente meno democratica e più orientata verso la creazione di una razza ( scusate l'espressione ma questo è l'appellativo che viene usato ) indigena attraverso vari incentivi per far si che la donna sia prodiga nel mettere al mondo figli per evitare l'inondazione (altro gergo che viene usato soprattutto nell'Ungheria di Orban amico di Salvini ) di persone provenienti da altri continenti che potrebbero fare da capostipite a una razza meticcia. Prendiamo proprio l'Ungheria come esempio, in tempi non sospetti Salvini si è espresso a favore dei magiari dichiarando che l'Ungheria era la nazione europea più evoluta in fatto dei diritti sulla famiglia; peccato però che l'orientamento ungherese in fatto di donne - continua Spinelli - sia più verso un ruolo di fattrici che di persone che possono occupare posizioni di alto profilo nel panorama aziendale e politico (nonostante un Presidente donna).
La donna deve essere moglie e madre e il pericolo per Orban arriva dal fatto che l'istruzione si stia spostando troppo verso il femminile preoccupato da una percentuale che nell'autunno dello scorso anno è arrivata al 54,5% di donne iscritte nelle facoltà universitarie ungheresi. Ecco quindi che in Ungheria si ricorre a incentivi atti ad aumentare le natalità con una serie di agevolazioni come prestiti a interessi ridotti che si azzerano alla nascita del terzo figlio o l'esenzione dalle imposte sul reddito per chi arriva a quattro figli. Il tutto perché, secondo il leader ungherese, in Europa non c'è una razza mista, ma un mondo meticcio, e poi c'è il loro mondo, quello che Orban vuole far crescere con l'aumento delle natalità. Questo ci riporta purtroppo a un periodo buio della nostra storia, quando qualcuno parlava di razze inferiori, quando si davano incentivi per far nascere bambini che facessero aumentare la popolazione di esseri cosiddetti superiori, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire. Altro paese amico di Salvini è la Polonia dove al governo c'è una formazione che si chiama Diritto e Giustizia. Ebbene qui sta avanzando la proposta di uscire dalla Convenzione di Istanbul perché, a dire dei governanti polacchi, la legge in Polonia già tutela i diritti della donna in maniera esemplare. Peccato che è carente di una protezione efficace della donna nella violenza di genere, che non esista il reato di Stalking che non riconosca il femminicidio e che la legge sullo stupro non si basa sull'assenza del consenso. Inoltre - va avanti ancora l'esponente IdD - in Polonia l'aborto è ammesso solo con una pillola abortiva in caso di stupro, incesto o madre in pericolo di vita, ma esiste una clausola di coscienza che permette ai medici di rifiutarsi dal praticare la pratica abortiva. E così a una quattordicenne disabile, incinta dopo essere stata stuprata, è stata negata la pratica dell'aborto proprio perché i medici si sono appellati proprio alla clausola di coscienza.
C'è poi il caso dell'attivista polacca condannata a 8 mesi di lavori socialmente utili (il PM aveva chiesto tre anni di detenzione ) perché ha aiutato una donna vittima di violenze da parte del marito, ad abortire. Infatti, anche se per i casi di violenza l'aborto è ammesso, punisce chi aiuta ad abortire, siano essi partner, medici o attivisti con una pena detentiva fino a cinque anni. Arriviamo poi alla Bulgaria, anche i leader bulgari come quelli polacchi erano presenti al meeting salviniano ( chiamato da gran parte di coloro che sono intervenuti capitano, e questo ricordatelo), ebbene la Bulgaria non ha mai ratificato la convenzione di Istanbul e non garantisce la dovuta sicurezza alle donne, basti citare un episodio recente che si è verificato in Bulgaria; una ragazza di 18 anni è stata aggredita dal suo ex fidanzato che le ha procurato un centinaio di ferite da taglio, le ha rotto il naso e le ha rasato i capelli: ebbene, per il tribunale bulgaro non si è reso necessario l'arresto dell'aggressore perché ha giudicato le ferite come lievi.
Lo stesso, dopo varie manifestazioni di solidarietà verso la ragazza e contro l'assurda decisione dei giudici, è stato arrestato ma non per l'aggressione, ma per le minacce che aveva rivolto alla ragazza sul cellulare. Questi sono i leader politici con i quali Salvini concorrerà alle prossime elezioni europee, personaggi con una mentalità completamente diversa dalla nostra, con un’ idea patriarcale e una considerazione della donna molto vintage. Sarà una coalizione questa capitanata (ricordate l'appellativo capitano dato da quasi tutti i partecipanti alla Reunion a Salvini?) da Matteo Salvini, leader (?) politico italiano di un partito incoerente con un timoniere ancora più incoerente che qualche anno fa si esprimeva a favore dello sciopero minacciando di fermare per tre giorni l'Italia e adesso lo nega, attraverso le precettazioni, ai lavoratori che protestano per il riconoscimento dei propri diritti.
Il vero volto della Lega forse sta nelle dichiarazioni dei consiglieri regionali valdostani Distort e Manfrin che inneggiano al patriarcato e nelle parole del consigliere regionale del Veneto Valdegamberi che intendevano screditare Elena Cecchettin, sorella della povera Giulia, definendola una seguace di Satana per via di una felpa che riportava il logo di una rivista di Skate. E che dire poi delle deputate europee della Lega Alessandra Basso e Susanna Ceccardi che hanno votato contro la ratifica dell'UE della convenzione di Istanbul? E' giunto per i leghisti quindi il momento di gettare la maschera e mostrare il proprio vero volto anche in Italia, esprimere le proprie idee anche se queste li portassero fuori dal governo italiano perché non in sintonia con le leggi e la Costituzione Italiana, e mostrarsi perciò per quello che sono realmente e non per come vogliono apparire agli occhi degli italiani. Non c'è niente di peggio - conclude Spinelli - che castrare i propri ideali per uno scranno parlamentare, così è prendere a calci la propria dignità oltre che ad essere una presa in giro per gli italiani".
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