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LA CORSA DIETRO IL VENTO, Dino Buzzati o l’incanto del mondo. Al PalaTurismo di Riccione Gioele Dix, con Valentina Cardinali

Attraverso un racconto stringente e, solo a tratti alleggerito, Gioele Dix ci colpisce per la lucida capacità di descrivere lo smarrimento esistenziale di Buzzati
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

"Felice No!"

LA CORSA DIETRO IL VENTO, Dino Buzzati o l’incanto del mondo.: Gioele Dix rivive la poetica di Dino Buzzati, a cinquanta anni dalla morte, attraversando, con apparente leggerezza, il tema della felicità che, nella sua poetica  va di pari passo con quello dell’attesa.

Una attesa infinita, carica anche di  paura e di ansia nei confronti di ciò che potrà avvenire e che,  anche noi, non semplici spettatori, stiamo per vivere. La vita, per Buzzati, è un continuo correre dietro qualcosa, un qualcosa che una volta raggiunto e guardato da vicino si rivela essere insoddisfacente:

"Che tempi beati, quelli, si dice, non torneranno mai più… Bellissimi sembrano gli anni lontani perché allora si era più giovani e la riserva delle speranze era molto più grande, mentre adesso si è assottigliata e il futuro non conterrà le immense cose che si erano sognate. Ma io mi chiedo: erano davvero felici?”.

 "“Gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangano sempre lontani; se uno soffre, il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l’amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita"

Eppure qualcosa esiste:

“Fu una giornata memorabile e felice: come tutte le grandi ore fatte di speranza, aspettazione delle cose belle che sicuramente verranno ma che ancora non sono; come tutte le ore che sono giovinezza.”

 

In scena Gioele Dix, con la presenza di una poliedrica Valentina Cardinali, mantiene integro quello che è il dono poetico di Buzzati:, quello di far levitare una materia narrativa, apparentemente ligia a modi e particolari realistici, in forme fiabesche, dando a quel senso di fatale solitudine umana, di speranza in eterno delusa, che è al centro della sua ispirazione, le prospettive del mondo sognato, le favolose colorazioni del miraggio, così da coinvolgerci a vivere una realtà fuori dal normale, eppure sempre ben legata al quotidiano.  

Importante ed esemplare, a suo modo, la pièce del Sarto, L'Uomo stregato, nella quale si mantiene la struttura  prevalentemente ipotattica del testo, in modo da spiegare i concetti, tralasciando però parti le quali è compito nostro l'interpretare.

Il tema del mistero che compare già dalle prime battute compare  poiché “l’uomo dal bel vestito”, che viene visto dal nostro personaggio principale, non è per niente presentato allo spettatore e, per lo stesso protagonista, è un estraneo. Egli viene solamente descritto come una persona triste perché anche lui è caduto nella “trappola del diavolo”. C’è solo un riferimento testuale a quest’ultimo quando a poco a poco il protagonista inizia a comprendere quello che gli sta accadendo intorno e, alla fine, a vivere quelle spasmodiche tensioni di nervi, paura che il miracolo cessasse, paura di essere scoperto”.

. Attraverso un racconto così stringente e, solo a tratti alleggerito, Gioele Dix ci colpisce per la lucida capacità di descrivere lo smarrimento esistenziale.

 Quello che Franco Battiato ha rivisitato nel suo brano "Fortezza Bastiani":
"Ho camminato girando a vuoto / senza nessuna direzione / mi tiene immobile nei limiti / l’ossessione dell’Io… Mi ritrovai seduto su una panchina / al sole di febbraio / un magico pomeriggio dai riflessi d’oro / e mi svegliai con l’aria di pioggia recente / che aveva lasciato frammenti di gioia".

 La necessità di difendere questo prezioso equilibrio (questa «gioia») rispetto a quanto potrebbe metterlo in crisi, ovvero  «le dolci lusinghe» e «le violenze» che vengono agite dalle follie sempre rinascenti del nostro io e dalle violenze della realtà esterna.


 Buzzati si definiva un non credente. Eppure non c’è una sola pagina delle sue opere che non esprima trascendenza, ansia di quel Dio che per tutta la vita non cessò mai di cercare. 

 Riccione. Palazzo GranTurismo

LA CORSA DIETRO IL VENTODino Buzzati o l’incanto del mondo.

Una produzione Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Giovit.

Drammaturgia e Regia: GIOELE DIX.

Con GIOELE DIX e Valentina Cardinali.

Scene: Angelo Lodi. Musiche: Savino Cesario.

Assistente regia: Beatrice Cazzaro.

Disegno Luci: Carlo Signorini.

Audio: Giuseppe Pellicciari (Mordente).

Costumi: Marina Malavasi e Gentucca Bini.

Distribuzione: Retropalco srl.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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