Sabato 16 dicembre si presenta a Roma l’edizione aggiornata del volume “La scena delle donne” di Emilia Costantini e Mario Moretti, con la prefazione di Dacia Maraini: storia e storie delle donne in teatro dall’antica Grecia ai giorni nostri

Saranno presenti l'autrice Emilia Costantini, Bruna Braidotti, Presidente della Compagnia di Arti&Mestieri di Pordenone, e la regista e drammaturga Maria Letizia Compatangelo che ha redatto l'introduzione. Interverranno da remoto anche la scrittrice Dacia Maraini e l'editore Enrico Bernard
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

Si presenta a Roma sabato 16 dicembre alle 11.00, presso la Biblioteca Flaminia (Via Cesare Fracassini, 9), il volume “La scena delle donne” di Emilia Costantini e Mario Moretti, con la prefazione di Dacia Maraini, pubblicato per la prima volta nel 1992 da BeaT, e tornato in libreria con un aggiornamento che comprende interventi di Maria Letizia Compatangelo, Patrizia Monaco, Alina Narciso e Bruna Braidotti, donne autrici, registe, saggiste, direttrici artistiche, che da almeno due decenni, insieme ad altre numerose realtà sparse sul territorio nazionale, si impegnano per un riequilibrio della presenza femminile sul palcoscenico e dietro le quinte.

Per due millenni, dal 500 a. C., cioè dall’epoca della grande fioritura del teatro greco, fino al XVI secolo, ossia fino allo sboccio della Commedia dell’Arte, alle donne è stata vietata la pratica teatrale, sia come attrice che come autrice. Indagare sui motivi di questa esclusione è stato uno dei fondamenti di questo libro, il quale ha avuto e ha ancora anche altri obiettivi, tra cui quello di fornire una mappa della creatività teatrale delle donne, molto spesso sommersa o chiusa nell’umbratile pace dei conventi, o addirittura dimenticata e messa in cantina per pigrizia intellettuale. Questa storia di parole dette è anche uno studio sulle parole non dette o tenute prigioniere da secolari convenzioni o da assurdi divieti. Analizzate nella loro collocazione storica, le opere drammaturgiche firmate da donne rappresentano in questa ricerca le dirette testimonianze di una condizione sociale tenuta per secoli in stato di cattività creativa.

Il testo di Emilia Costantini e Mario Moretti (scomparso nel 2012) con la prefazione di Dacia Maraini, nell’edizione aggiornata (2022), è integrato da tre contributi scritti da importanti voci del teatro femminile italiano. L’”Introduzione alla seconda edizione” (pagg. 9-30) è a cura di Maria Letizia Compatangelo, drammaturga, saggista e Presidente del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea – Cendic, la quale, attraverso un’analisi accurata degli ultimi trent’anni, isola e mette in luce le caratteristiche che hanno contraddistinto il teatro femminile a partire dagli anni Novanta, prima fra tutte una grande autonomia produttiva.

Il contributo di Patrizia Monaco, autrice per il teatro in Italia e all’estero e traduttrice, s’intitola “Esperienze degli anni novanta che aprirono la strada per fare rete nel nuovo millennio” (pagg. 240-245) e porta una testimonianza personale dall'interno, ripercorrendo il vivace fenomeno dell’associazionismo attraverso cui le donne, a partire dagli anni Novanta, hanno costruito e rivendicato il loro spazio sulla scena teatrale.

Infine, in appendice al libro, ci sono altre due testimonianze, quelle dell’attrice, regista e direttrice artistica della Compagnia di Arti&Mestieri, madre del festival “La Scena delle donne” in Friuli Venezia Giulia, Bruna Braidotti, che ha anche promosso la riedizione del libro, e di Alina Narciso, drammaturga e regista della compagnia Metec Alegre che ha fondato fra Italia, Spagna e Sudamerica il festival biennale di drammaturgia femminile “La escritura de la/s diferencia/s”. Le due voci si alternano fra le domande della giornalista di teatro Renata Savo, in una conversazione dal titolo “«Pordenone chiama Napoli»: da un incontro a una Rete (pagg. 246-268); un viaggio nel tempo per raccontare i percorsi di due donne e operatrici teatrali, il cui incontro avvenuto nel 2006 ha gettato le basi per la costituzione della "Rete nazionale per la parità di genere nelle arti performative”, nata per ideare e proporre misure concrete per contrastare la disparità di genere nel mondo del teatro e, di riflesso, nella società.

Info e prenotazioni scrivendo a [email protected] oppure contattando il numero 06 45460 441.