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In cinquecento a tavola per i cinquant’anni di attività della Chimet

In cinquecento a tavola per i cinquant’anni di attività della Chimet. L’azienda aretina, tra i punti di riferimento mondiali nel settore di recupero e affinazione dei metalli preziosi, ha vissuto una serata di festa dove ha riunito tutti i collaboratori interni ed esterni con l’intenzione di coinvolgerli nell’importante anniversario, di ringraziarli per il loro operato e di condividere insieme i futuri scenari.
Arezzo, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

In cinquecento a tavola per i cinquant’anni di attività della Chimet. L’azienda aretina, tra i punti di riferimento mondiali nel settore di recupero e affinazione dei metalli preziosi, ha vissuto una serata di festa dove ha riunito tutti i collaboratori interni ed esterni con l’intenzione di coinvolgerli nell’importante anniversario, di ringraziarli per il loro operato e di condividere insieme i futuri scenari. L’evento, organizzato negli spazi dell’Equestrian Centre, è stato condotto dalla simpatia di un ospite del calibro di Dario Vergassola e ha trovato uno dei propri momenti centrali nella consegna di un piccolo lingotto in oro a coloro che hanno collaborato da più di trent’anni con la Chimet come segno di gratitudine per il loro contributo alla crescita e allo sviluppo dell’azienda. «L’intenzione - commenta l’amministratore delegato Luca Benvenuti, - era di sfruttare i cinquant’anni di attività per coinvolgere e ringraziare le persone che, da sempre, rappresentano il vero valore aggiunto della Chimet. L’affermazione dell’azienda è anche merito dei suoi collaboratori che con dedizione, passione e impegno hanno permesso di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi e di procedere verso un futuro sempre più sostenibile».

La serata, aperta dai saluti di Maria Cristina Squarcialupi, è poi proseguita con l’intervento di Benvenuti che ha ripercorso le principali fasi della storia dell’azienda tra passato, presente e futuro. Il primo pensiero è stato dedicato a Sergio Squarcialupi e Vasco Morandi che, insieme alle famiglie Gori e Zucchi, avviarono l’esperienza della Chimet nel lontano 1974 con la visione chiara, lungimirante e innovativa di recuperare e affinare metalli preziosi con uno sguardo orientato verso sostenibilità, etica e responsabilità ambientale. I valori e l’operato dei fondatori sono stati ereditati dalle seconde generazioni che hanno dato seguito a un costante processo di sviluppo di pratiche di economia circolare che, unito alla continua innovazione e all’attenzione alla qualità, hanno permesso a questa realtà di crescere, diversificare l’attività e diventare un riferimento per le buone pratiche per il riutilizzo delle risorse. L’intervento di Benvenuti è terminato con una proiezione verso il futuro dove uno degli elementi cruciali sarà rappresentato dal progetto di ampliamento dello stabilimento per sostenere un apparato industriale sempre più tecnologico, dinamico e attento verso ogni fase operativa capace di anticipare le evoluzioni del mercato, le nuove sfide e le esigenze dei clienti.

«Un omaggio particolare - ribadisce Benvenuti, - va ai nostri fondatori Squarcialupi e Morandi: la loro visione e il loro coraggio hanno posto le basi per un percorso pionieristico che ha sfidato le convenzioni del tempo e creato un modello di business che è ancora oggi un esempio di eccellenza e innovazione. La loro eredità continuerà a ispirare le generazioni future».

Ufficio Stampa
Marco Cavini
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