Gianfranco Ferlazzo "The World In A Box" alla Fondazione Paolina Brugnatelli, Milano

Corso Buenos Aires 66, 6/8 Giugno 2024
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Gianfranco Ferlazzo "The World In A Box " in mostra alla Fondazione Paolina Brugnatelli, 

6/8 Giugno 2024, Corso Buenos Aires 66, Milano

Se per una serie di sfortunati eventi e per un tragico accavallarsi di causa ed effetto, in un futuro lontano, dopo 250mila anni circa dalla sua comparsa sulla terra, l'uomo dovesse per qualche ragione ineluttabile, scomparire in maniera definitiva a causa di un collasso graduale del clima o di una guerra imperialista e suicida sulle ali Grifagne di una atomica, cosa resterebbe del nostro mondo? 

Facile a dirsi: Milioni di chilometri desolati, arsi dal sole con temperature roventi, oppure nell’eventualità dell’atomica, mefitiche radiazioni ad alto voltaggio spalmate su coste e mari. Rimarrebbe un pianeta morto e fantasmatico, siderale nella sua assenza di movimento e vuoto. Ipotizziamo un balzo temporale in avanti, sono passati 2000 anni, il nostro pianeta è ancora sofferente, la vita è scomparsa da millenni, e un’astronave da una galassia lontana plana sulla sua superficie. E' una spedizione scientifica, cercano reperti, testimonianze di una civiltà terrestre ormai estinta. Grazie alle loro sofisticate tecnologie il reperto viene presto rinvenuto sotto tre strati geologici, è un manufatto artistico che viene solertemente messo sotto teca pressurizzata e catalogato. Ha una forma rettangolare, è di cartone, con bordi di qualche centimetro, vi è raffigurata una figura umana terrestre col caschetto biondo in una serra artificiale piuttosto buia e bagnata da una luce trascendente - chi meglio di un’opera artistica - può "leggere" il suo tempo e dare informazioni preziose in tempo reale dei codici culturali e sociali? 

Una sorta di scrigno contenente la stratificazione di una contemporaneità. 

Tutta la serie di opere di questa mostra personale “The world in a Box” viaggia naturalmente con la "bussola" del tempo in cui vivo: lo specchio siamo noi, ci riflettiamo, ripartiti nei codici culturali della seduzione, dell’abbigliamento, dell'immaginario e della superficie. Se cercate uno specchio forse lo avete trovato! (Gianfranco Ferlazzo)

Gianfranco Ferlazzo

vive e lavora a Milano. Diplomato all'accademia di belle arti di Brera. Ha al suo attivo numerose esposizioni in gallerie e fiere d'arte contemporanea nazionali ed internazionali. 

Ufficio Stampa