Latina. Grande manifestazione a Latina. Il PCI presente con solidarietà e lotta

Guidato da Sonia Pecorilli, segretaria del PCI Latina e presente coi comunisti provenienti dal Lazio, il partito ha partecipato con piena solidarietà verso Satnam Singh, la vedova e tutti i lavoratori braccianti indiani; nonchè a sostegno della giusta lotta contro lo sfruttamento e il caporalato.
Latina, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

“Bisogna smettere di parlare solo di lavoro per iniziare a parlare di ‘lavoro umano’, — ha commentato Sonia Pecorilli, segretaria del PCI della provincia di Latina, che ha guidato i comunisti di Latina e del Lazio intervenuti in piazza della libertà — distinguendolo per difenderlo. Il passo successivo sarà quello di ragionare su un patto per il lavoro umano, dobbiamo e possiamo elaborare un nuovo modello di organizzazione del lavoro. La trasformazione dei processi di lavoro a cui dobbiamo puntare è sul lavoro partecipato. In sintesi oggi viviamo in una società disumanizzata, La Federazione di Latina del Partito Comunista Italiano sarà al fianco della comunità indiana in qualsiasi azione essi vogliamo compiere.”

Quindi, la dirigente comunista ha svolto la cronaca dei contenuti emersi dall’appuntamento di protesta e di lotta: “Bracciante. /brac·ciàn·te/. Il 22 giugno abbiamo preso parte alla manifestazione indetta dalla Cgil Flai, a sostegno di Satnam Singh eravamo circa 5000 persone in Piazza della Libertà a Latina davanti la Prefettura, tante le associazioni, presenti anche quei partiti che stanno portando alla deriva totale la nostra nazione. L’intervento del sociologo Marco Omizzolo, che abbiamo ritrovato qui come in altre iniziative comuni sui medesimi drammi che riguardano questi lavoratori, ha posto l’attenzione in particolare sul lavoro gravemente sfruttato in agricoltura con riferimento ai lavoratori e alle lavoratrici stranieri. La strada che si sta’ già percorrendo è la più valida e cioè la lotta alle ingiustizie perpetrate sui luoghi di lavoro, sui lavoratori e sulle lavoratrici del settore agricolo.

Abbiamo richiesto gridando a gran voce la cancellazione della legge Bossi-Fini, constatiamo che le agromafie ingrossano le fila dei lavoratori sfruttati grazie alla tratta degli esseri umani, le mafie italiane e quelle straniere stringono accordi per gestire i lavoratori del settore agricolo, dato che l’agricoltura ed il settore agroalimentare sono uno dei business più remunerativi che si conoscano. In terra pontina gli eco reati commessi dalle agro mafie sono molteplici vanno dall’ inquinamento ambientale allo sversamento dei rifiuti pericolosi sui campi, passando per impedimento del controllo e l’omessa bonifica dei siti che stoccano rifiuti, traffico ed abbandono di rifiuti ad alta radioattività. L’economia sommersa di tipo illegale è di notevoli dimensioni, questa si attesta tra il 17% ed il 19 % del PIL. Il Decreto Flussi dovrebbe stabilire la quota di lavoratori stranieri, subordinati e provenienti da determinati paesi che è possibile assumere per ogni provincia, tutto ciò non accade.

Sosteniamo che il caporalato e’ un delitto contro la persona umana questa coinvolge datori di lavoro, mafie e i loro fiancheggiatori. Il sistema Latina inizia in India dove sedicenti agenzie di viaggi se ne stimano solo 6000 a Punjab epicentro dell’immigrazione verso Latina. Queste promuovono visti di lavoro stagionali o subordinati verso Canada Stati Uniti, Europa. Latina risulta essere oggi la destinazione n°1 per chi vuole lavorare in Italia, per tutto questo e per Satnam Singh noi diciamo: Basta al lavoro nero. Kō’ī hōra gaira-kānūnī kama nahīṁ. Basta caporalato. Kō’ī hōra gaiṅgamāsaṭariga nahīṁ. Basta sfruttamento. Kāfī śōśaṇa.

Ufficio Stampa
maurizio aversa
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