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Meritocrazia Italia: si promuova la natalità, ma non si perda di vista il problema degli abbandoni

In un momento in cui si presta tanta attenzione al problema della bassa natalità, che ora compare nella denominazione del Ministero per la famiglia e le pari opportunità, Meritocrazia Italia insiste perché si lavori a misure preventive che possano ridurre il fenomeno degli abbandoni di neonati
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

Il giorno di Pasqua, un nuovo neonato è stato lasciato nella ‘Culla per la vita’ del Policlinico di Milano, una sorta di moderna ‘Ruota degli Esposti’.

Le ‘Culle per la vita’, presenti sul territorio nazionale in quasi tutte le Regioni, sono ambienti protetti e riscaldati, per lo più presenti all’interno degli Ospedali, strutturati in modo da avvisare immediatamente il personale sanitario e da preservare l’anonimato della madre.

Vecchie e nuove realtà che convergono in una situazione di immutato disagio.

Ancora oggi quello dell’abbandono dei bambini è un fenomeno in continua crescita. Neonati abbandonati alla nascita, bambini dimenticati in auto, bambini venduti, bambini lasciati soli dai genitori per andare in vacanza.

Difficile crederlo, ma i casi sono tantissimi.

Le cause sono pressoché sempre le stesse: ristrettezza economica e povertà, malattie e malformazioni del bambino, depressione post partum, immaturità e negligenza del genitore, stress e amnesia dissociativa.

In un momento in cui si presta tanta attenzione al problema della bassa natalità, che ora compare nella denominazione del Ministero per la famiglia e le pari opportunità, Meritocrazia Italia insiste perché si lavori a misure preventive che possano ridurre il fenomeno degli abbandoni di neonati, mediante la previsione di:

- maggiore supporto economico e in termini di servizi a beneficio delle madri sole e/o disoccupate (italiane o extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno) soprattutto nei primi anni di vita del bambino;

- obbligo dei genitori di sottoporsi a sedute periodiche (a cadenza bi-settimanale) con psicologo dell’ASL o di strutture convenzionate, che si terrebbero presso il domicilio del neonato dalla fase post partum fino a tutto il primo anno di vita del bambino, in giorni e orari concordati;

- accordi di categoria che consentano una maggiore conciliazione tra ritmi di lavoro e di vita e maggiori servizi alle lavoratrici, non solo alle lavoratrici madri ma in generale alle lavoratrici donne mono-reddito che vivano da sole.

Stop war.

Roma, lì  22 Maggio 2023                       

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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Nicola Barbatelli
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