Un triduo di spiritualità in onore della reliquia del sangue di San Francesco
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Un triduo di spiritualità e di raccoglimento nella parrocchia di Saione in onore della reliquia del sangue di San Francesco. “Dalle ferite, la vita nuova” è il nome di tre giornate ricche di iniziative in calendario da venerdì 15 a domenica 17 novembre che, promosse dall’OFS - Ordine Francescano Secolare di Saione, saranno un’occasione per celebrare ad Arezzo l’anniversario degli ottocento anni dalla stimmatizzazione del poverello di Assisi. Celebrazioni eucaristiche e momenti di preghiera avverranno proprio nella chiesa cittadina intitolata a San Francesco Stigmatizzato, in occasione della peregrinatio della santa reliquia proveniente dalla Verna.
Il programma verrà aperto alle 18.00 del 15 novembre dall’arrivo della reliquia e dalla celebrazione di ingresso, poi alle 18.30 è prevista la Santa Messa presieduta da don Cristoforo Kosson, concelebrata da padre Gabriele Maria Monnanni (assistente dell’OFS di Saione) e animata dal coro dell’OFS dei Cappuccini di Arezzo. Una veglia di preghiera chiuderà la giornata alle 21.15 con i canti delle suore della comunità Serve di Gesù Povero.
Il giorno successivo sarà possibile pregare intorno alla reliquia del sangue di San Francesco tra le 9.30 e le 12.30, mentre alle 15.00 si terrà un incontro con i bambini della scuola materna “Sant’Antonio” e del catechismo, alle 18.30 la Santa Messa animata dalla Schola Cantorum di Saione e presieduta da padre Livio Crisci (ministro provinciale dei Frati Minori della Toscana) e alle 21.00 la cena di beneficenza per sostenere le opere di carità dell’OFS.
Questo intenso triduo volgerà alla conclusione il 17 novembre con una doppia celebrazione: la Santa Messa delle 10.00 con padre Sandro Guarguaglini (rettore del santuario di Santa Margherita di Cortona) e la Santa Messa delle 18.30 con padre Monnanni in ricordo di Sant’Elisabetta d’Ungheria (patrona dell’OFS). In questo momento conclusivo, i fratelli e le sorelle dell’Ordine di Saione rinnoveranno la loro professione di rispetto della regola francescana, prima del rito di saluto alla reliquia.