PRESENTATO A BRESCIA IL DOCUFILM SULLA VITA DEL DOTT. GIORGIO ANTONUCCI

Il medico che collaborò con Basaglia è stato ricordato nell’ambito della mostra fotografica “Psichiatria e diritti umani” che dal 16 è all’Hotel Vittoria
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

E’ stato presentato ieri, nell’ambito della mostra multimediale “Psichiatria e diritti umani”, il documentario sulla vita del dott. Giorgio Antonucci (1933-2017).

Medico toscano, poeta, scrittore, psicanalista, lavorò per un breve periodo nell’ospedale psichiatrico di Gorizia, diretto da Franco Basaglia, per poi approdare all’ospedale psichiatrico “Lolli” di Imola dove, come raccontò a Dacia Maraini nel corso di un’intervista, chiese di occuparsi del “reparto dei più pericolosi, i cosiddetti irrecuperabili”.

Il risultato fu eclatante perché Antonucci riuscì a riportare alla vita quelle persone che fino a quel giorno erano letteralmente sepolte tra le mura di un reparto che aveva sbarre alle finestre e porte chiuse a chiave in ogni momento.

Antonucci non fece mai ricorso al Trattamento Sanitario Obbligatorio: abolì tutti i sistemi di contenzione fisica e l’uso di psicofarmaci, favorendo un approccio umano, fatto di compassione e comunicazione, e dimostrando al mondo intero la possibilità di affrontare la sofferenza mentale nel rispetto della dignità umana.

Per diffondere la conoscenza della sua opera e favorire un cambiamento culturale che renda possibile una vera riforma della salute mentale, il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) – organismo di vigilanza che ideologicamente si rifà al Citizen Commission on Human Rights, fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal prof. Thomas Szasz - ha organizzato ieri una proiezione pubblica del docufilm “Se mi ascolti e mi credi – Giorgio Antonucci, un medico senza camice” – realizzato da Alberto Cavallini e Laura Mileto.

Dopo tanti anni, nonostante si faccia un gran parlare di pratiche non coercitive, resta unico l’esempio di Giorgio Antonucci, il grande umanitario che, anziché limitarsi a parlarne, si rimboccò le maniche dimostrando come si possono aiutare le persone senza usare la forza. Il suo lavoro era improntato a principi di umanità e aiuto: parlare anziché obbligare, rifiuto della diagnosi in quanto pregiudizio psichiatrico che impedisce un dialogo tra pari, rifiuto dei farmaci e di qualsiasi forma di shock o trattamento dannoso.

La mostra “Psichiatria e diritti umani” resterà a Brescia fino al 22 aprile e potrà essere visitata liberamente, con orario continuato, dalle 10 alle 20, presso l’hotel Vittoria. Poi andrà a Roma, Milano e Firenze.

Il 22 aprile, alle 17:30, la mostra ospiterà la presentazione del libro “Oltre il Manicomio” alla presenza dell’autore – il dott. Roberto Cestari. Il libro è un resoconto delle ispezioni a sorpresa da lui condotte nei residui manicomiali durante la prima metà degli anni ‘90.

 

Ufficio Stampa

Luigi Brambani
 Chiesa Nazionale di Scientology d'Italia (Leggi tutti i comunicati)

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