Attilio Pisarri: il nuovo disco "Thelktéria" è ispirato all'Odissea

È disponibile da oggi esclusivamente in formato fisico CD la nuova uscita del catalogo di musica classica contemporanea dell’etichetta Ipogeo Classic, ramo dell’etichetta Ipogeo Records: pubblicato il Quartetto n° 1 “Thelktéria”, in 13 movimenti, di Attilio Pisarri, per chitarra, viola, voce e violoncello
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Alba (CN), (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

“Thelktéria” - “cose magiche”, “giochi d’incanto” (Omero, Odissea, I, 337) — indica il potere di fascinazione dei racconti mitici cantati dagli aedi, cui il quartetto è ispirato. L’idea di un quartetto dedicato al poema omerico nasce nel 2023 nelle stanze della musica dell’Associazione Musicale F. Manzato di Treviso, in collaborazione con il Festival di Teatro Classico “Mythos 2023” curato da Tema Cultura; in quell’occasione Attilio Pisarri compone i primi brani per il reading-spettacolo dedicato all’Odissea di Nikos Kazantzakis, elaborando l’insolita tessitura di chitarra acustica, voce, viola e violoncello; il progetto prosegue poi ad inizio 2024 con la nuova edizione del festival “Myhtos” grazie ad ulteriori movimenti composti per un nuovo spettacolo, questa volta dedicato al volume “Odissea 4.0. Nessuno ricorda Ulisse” di Luigi Spina. Il corpus del quartetto prende così forma, completato da lì a breve con gli ultimi brani

“Thelktéria” racconta ed evoca le scene e i temi più importanti dell’Odissea, senza l’uso della parola, in un dialogo costante tra i suoni della classicità e della modernità, che si svolge tra architetture ritmiche, distese armoniche e intrecci melodici senza confini, come il lungo viaggio di Odisseo.

Brani

Thelkteria: “cose magiche”, “giochi d’incanto” (Omero, Odissea, I, 337), indica il potere di fascinazione dei racconti mitici cantati dagli aedi. “Thelkteria” vuole essere una narrazione musicale di immagini e temi dell’Odissea.

L’Odissea: il primo racconto di una identità liquida, in perenne divenire e trasformazione. Un viaggio originato dalla volontà di recupero di un’identità che si rivela fluida, mutabile, soggetta allo scorrere del tempo; un’identità che è insieme alterità, differenza: è multipla, come i “molti ingegni" dell’errante, polytropos Odisseo.

I movimento Pseudea

Menzogne (Etúmoisin homòia : simili al vero; XIX , 203) quelle degli dèi, di Odisseo, non semplici “bugie”, in quanto vere e proprie azioni tese a finalizzare il compiersi di un destino per nulla già totalmente scritto in partenza.

II movimento Anaplein

Salpare: ogni partenza nell’Odissea avviene per mare, originata da uno scopo e una meta precisi - il ritorno, per Odisseo, la ricerca, per il figlio Telemaco - ma insieme si espone all’immenso movimento delle onde, quasi metafora della perenne oscillazione tra una volontà determinata e il rischio di ciò che nel mare oscuro potrà accadere: naufragio, smarrimento, erramento. III movimento Nostos Alegeinos

Ritorno doloroso: è l’etimologia di “nostalgia”: sofferenza per un ritorno che è impedito, osteggiato, perché in fondo costringe alla più profonda rideterminazione di sé. Doloroso in quanto viaggio irto di pericoli, doloroso in quanto a lungo agognato.

IV movimento Xenia

Ospitalità: anch’essa nel poema omerico, ha molte forme: sincera, inclusiva quella di Eolo, di Alcinoo e dei Feaci; ingannevole quella di Circe, salvifica ma recludente quella di Calipso; negata, quello del feroce Polifemo.

V movimento Oinopa Ponton

Mare colore del vino: il mare aperto, l’alto mare dell’Odissea è anzitutto elemento da attraversare, ma è ignoto, pericoloso, abissale; È viola, è (o)scuro: ha il colore del vino - che nell’antica Grecia, ricordiamo, andava sempre diluito con l’acqua a causa della sua “forza”.

VI movimento Aktai

Rive: salvezza o pericolo insiti in ogni approdo, speranza e ignoto propri di ogni partenza; salvezza apparente con Calipso che raccoglie il naufrago Odisseo per poi condannarlo alla prigionia sull’isola di Ogigia; salvezza reale nell’ isola dei Feaci con l’innocenza di Nausicaa che accoglie Odisseo nuovamente naufrago; confine tra il noto e l’ignoto che ogni riva simboleggia e che ogni salpare oltrepassa.

VII movimento Speos

Antro: simbolo dell’oscurità, della barbarie e della mostruosità, quella di Polifemo, simbolo di prigionia e perdita di fiducia in sé, quella, pur in apparenza ospitale, di Calipso; sempre, comunque, soglia di un mondo “altro”.

VIII movimento Thelgein

L’incanto: il potere di fascinazione degli dèi, delle Sirene, degli aedi. Il canto che “incanta”, nelle Sirene da semplice suggestione si fa “potere”, ma anche simbolo di quell’oltre che il mortale agogna da sempre. Per questo Odisseo non intende rinunciarvi, perché la sua mente instancabilmente curiosa vuole apprenderlo.

IX Eretma Proekea

Remi ben levigati: (XII 205) che battono il mare (XII 147), e sollevano la bianca schiuma (XII 172: l’agire umano finalizzato che cerca di controllare la natura - la techne, la “tecnica”; allo stesso tempo, casuale ma evocativa assonanza con il termine rhythmòs - ritmo. X movimento Anemoi

Venti (X 20) ora leggeri ora tempestosi, ora a favore ora contrari, massima espressione del carattere mutevole e incontrollabile - se non da parte degli dei - del mondo della natura; ciò che può, improvvisamente, cambiare direzione, destinazione e significato del viaggio stesso.

XI movimento Metamorphosis

Cambiare forma: il modo in cui Atena, protettrice di Odisseo, si manifesta, o come ciò sottopone di volta in volta il suo protetto; ma è anche la rappresentazione corporea del multiforme ingegno del polymetis Odisseo.

XII movimento Megàs Histon

La grande tela: quella che Penelope tesseva di giorno e disfaceva di notte, perpetrando con la spola del telaio quel moto ondivago analogo all’oscillare di Odisseo tra mare ed isole, ricordo e oblio, mascheramento e disvelamento; simile anche a quel “far la spola” tra i diversi tempi della narrazione che caratterizza l’intera Odissea.

XIII movimento Nemesis

Vendetta: ciò che alla fine del viaggio Odisseo compie nei confronti dei Proci usurpatori; una vendetta resa possibile dalle menzogne: quella di Odisseo che si finge un vecchio mendicante, e quella di Penelope con l’inganno della sua tela; una vendetta di sangue, ma che solo in superficie simboleggia il ripristino di uno “status quo”, e quindi di una identità marmorea e incontrovertibile: ignoto infatti resta il vero finale dell’Odissea, e ancora oggi incompresa è la profezia che Tiresia rende ad Odisseo sulla soglia dell’Ade.

Attilio Pisarri
Nato a Treviso, Attilio Pisarri è un chitarrista (chitarra elettrica, classica, acustica, fretless e baritona), compositore, arrangiatore, didatta, parallelamente attivo nell’ambito della ricerca filosofica. Autore di numerose pubblicazioni filosofiche nei settori della filosofia teoretica, del pensiero italiano del ‘900 e della filosofia della musica, svolge una notevole attività didattica nel trevigiano, come docente di chitarra moderna, teoria e armonia, ear training, composizione e arrangiamento per l’area moderna, musica d’insieme.
Come musicista e come autore di musiche originali dal jazz, al funk, dal minimalismo alla classica contemporanea, dalle colonne sonore alla musica per il teatro, partecipa a numerose produzioni discografiche e si è esibito in numerosi festival e manifestazioni di rilevanza nazionale. Presidente dell’Associazione Spazio Musicale 2.0, consigliere e coordinatore dell’Associazione F. Manzato di Treviso, operando in numerosi progetti didattici culturali orientati non solo alla formazione, ma anche alla musica come strumento di inclusione e di sostegno al disagio giovanile. Laureato cum laude in Filosofia presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, dove consegue successivamente il Dottorato di ricerca in Filosofia; si laurea a pieni voti e con lode in chitarra jazz al Biennio Jazz presso il Conservatorio Statale F. Venezze di Rovigo, vincitore del Premio Nazionale delle Arti (Afam-Miur) sezione jazz nel 2010.

Crediti
Compositore Attilio Pisarri
Registrato a Treviso al Palazzo Pola dal Dragonfly Music Studio da Filippo Cosentino e Federico Mollo
Post-produzione, mixaggio, mastering a cura del Dragonfly Music Studio di Alba (Cn) da Filippo Cosentino and Federico Mollo
Suonato dal Thelkteria Quartet: Attilio Pisarri - chitarre acustica e baritona Eleonora Biasin - voce Debora Giacomellii - viola Martina Baratella - violoncello
Prodotto da Ipogeo Records e in associazione con Filippo Cosentino e Attilio Pisarri
Fonico: Federico Mollo
Post-produzione: Filippo Cosentino
Ufficio stampa: Adriana Riccomagno
Artwork Carlotta Vacchetti, grafica Federico Garau Ipogeo Records


Ipogeo Records è un’etichetta affermata, con all'attivo tre album in candidatura alle nomination ai Grammy (nel 2022 e 2023) e numerose collaborazioni di nostri artisti con produzioni televisive e cinematografiche con diffusione sulle principali reti nazionali.
Il tratto distintivo dell'etichetta, oltre all'estrema cura e agli elevati standard nella produzione (qualità Lossless HiRes), è l'attenzione alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni e in particolare ambientale, a partire dall'obiettivo di ridurre il carbon footprint grazie alla scelta del packaging con imballaggi di cartone e materiali riciclabili.

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