Roberto Mercadini con "La bellezza delle parole" al Teatro Astra di Misano Adriatico, per la rassegna "Astra Verba Ridens"

Ultimo appuntamento: Davide Calgaro con "Venti Freschi", Sabato 17 Febbraio 2024, ore 21,15
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 "Dietro le parole si nascondono interi universi, le parole sono tutte preziose: la magia intorno ai nomi, gli incantesimi che li fanno vivere, e c'è molto di più, dietro le parole, di ciò che esse dicono".

 Roberto Mercadini, con "La bellezza delle parole" al Teatro Astra di Misano Adriatico per la rassegna "Astra verba Ridens," ci porta ad un viaggio che è un  racconto di quegli universi e di quella ricchezza, nel tentativo di innamorarsi e di farci innamorare del linguaggio, delle idee e delle parole.

, "Per aspera ad aspera", Mercadini, parte da Bbilonia e dal libro della Genesi, passa per il Popol Vuh, libro sacro dei Maya Quiché e per Ganesha, la divinità dell'induismo, fino ad Anna dei Miracoli e alla figura di Helen Keller.

Con Genesi 11 inizia il suo racconto:

"1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. 2 Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. 3 Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. 4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». 5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». 8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra"

 La bellezza delle diversità.

 E poi Il Popol Vuh (letteralmente «fogli scritti») è il più noto «compendio» della cultura del popolo dei Quichè, i discendenti degli antichi Maya, della seconda meta del XVI secolo, che contiene il racconto della creazione del mondo, le credenze religiose, le tradizioni, le leggende, il pantheon delle divinità e la narrazione della storia, in gran parte mitica, dei Quichè stessi, la «Bibbia dei Maya»

 La parola scritta che ci consente di gettare uno sguardo profondo su quel grande enigma antropologico che era è resta la cultura maya e di cogliere l’anima di una civiltà altrimenti perduta per sempre.

 La parola come memoria eterna.

E poi Ganesha, il Dio dalla testa di elefante, la divinità della saggezza e dell'acume, adorato come colui che rimuove gli ostacoli, difende le buone azioni e semina difficoltà sul cammino dei malvagi. La ricchezza di forme e attributi nella sua iconografia rivelano innumerevoli significati.

  "Ganesh" come ‘"Signore di tutti gli esseri’ o ‘Signore delle moltitudini’.

Gli infiniti significati della parola.

 E, infine, la grande figura di Helen Keller, colei che, per una malattia contratta a 18 mesi d’età, diventa cieca e sorda. All’interno del contesto familiare viene lasciata a se stessa: ritenuta irrecuperabile, le si lascia fare tutto ciò che vuole. A seguito di questa situazione, Helen dimostra un grave disturbo dell’attenzione e non riesce a gestire e a controllare le proprie frustrazioni. Dal 1887, ossia dall’età di 6 anni, viene educata dalla giovane Anne Sullivan, già allieva dell’Istituto dei ciechi di Boston (tuttora esistente), che le insegna il linguaggio dei segni e il Braille. Dal 1890, viene educata da Sara Fuller, direttrice dell’Istituto dei sordomuti “Horace Mann” di Boston, che le insegna a parlare fino a che, nel 1900, venne ammessa al Radcliffe College, dove si laurea all’età di 24 anni: è la prima persona cieca a laurearsi in un college.

 La bellezza delle parole cercate, afferrate, sentite con tutto il corpo (le tre dita sul viso di chi mi sta parlando...).

Dietro le parole si nascondono interi universi: dignità, coscienza,  conoscenza, connessione, amore: spesso misteri irrisolvibili, ma nonostante o, forse proprio, questo le parole ci  spingono  a comprenderlea e conoscerle sempre più a fondo. 

*  Ultimo appuntamento per Astra verba Ridens al Teatro Astra con il giovane Davide Calgaro con "Venti Freschi", Sabato  17 Febbraio 2024, ore 21,15.

Ufficio Stampa